Vincere la paura

Libano/Siria

Si può reagire in diversi modi ai drammi che stanno colpendo il mondo intero negli ultimi giorni. C'è chi si fa inghiottire dal clima di sospetto e ha paura ad uscire di casa, c'è chi invoca uno scontro tra civiltà ribadendo la supremazia occidentale, c'è chi si dimentica una storia segnata da violenza e sopraffazione.

Se provassimo a tenere a mente quella storia ci ricorderemmo che i bombardamenti non hanno mai risolto un problema, ma hanno portato con sé soltanto terrore e risentimento.
In questo contesto la mia scelta è stata di schierarsi dalla parte delle vittime, di vivere con loro per provare a colmare quella distanza che oggi ci appare tanto grande.
Ci è stato chiesto di evacuare la zona per pericolo di nuovi attentati.
Il livello di tensione è alto, ma non voglio rassegnarmi a questo clima di paura, sospetto e ostilità. Questo clima non si porterà via la volontà di continuare a condividere le mie giornate con chi mi ha accolto come un fratello, con chi è sempre pronto a regalarmi un sorriso, con chi mi ha fatto testimone del proprio dramma, aprendo di fronte a me una grande ricchezza nonostante la povertà della sua tenda.
Non posso scappare lasciandoli soli, non voglio che i loro occhi tornino a lacrimare.
Insieme è possibile vivere e parlare di amore anche sull'orlo dell'abisso.
Come dicono qui " Kulna fi lhawa sawa": tutti respiriamo dello stesso amore.

N.