UPDATE: dato alle fiamme campo profughi siriani in Libano

Libano/Siria

Un altro episodio di violenza contro i siriani in Libano si e' verificato durante la notte tra il 5 e il 6 luglio nel campo vicino al Mafra Arzla, nell' aerea di Miniara, Akkar. Nel campo, abitato da una circa 60 persone, divise in 14 famiglie di etnia Nawari ed originarie della zona di Homs, ci si stava preparando a festeggiare la fine del Ramadan.

Nella tarda serata c'erano già stati degli episodi di intimidazione ai danni di alcuni giovani del campo, per questioni riguardanti il pagamento di 3.000 dollari per l'affitto del terreno su cui sorgevano le tende.
Tutt'ora, infatti, il governo libanese, non ha ancora ratificato la Convenzione di Ginevra del 1951 sui rifugiati; questo obbliga i siriani a risiedere illegalmente in Libano correndo costantemente il rischio di essere arrestati e rimpatriati. Per questo motivo non esistono campi ufficiali dell'UNHCR e i profughi sono costretti a pagare un affitto, spesso irregolare.
Dopo le aggressioni fisiche ai ragazzi del campo, intorno all'una di notte, quattro libanesi armati sono entrati nell'area e con delle taniche di benzina hanno dato fuoco alle tende vicino all'ingresso in cui dormivano anche dei bambini, di cui un neonato. Quattro famiglie sono rimaste senza casa e tutte le rimanenti, il mattino seguente, sono fuggite per paura di altre vendette. Molte di queste famiglie hanno trovato rifugio nell'area di Bebnine e stanno ricevendo aiuti da alcune ONG per ricostruire le tende, dopo aver dormito all'addiaccio per tre notti.
Secondo testimonianze, durante l'accaduto erano presenti alcuni abitanti della zona che  sono rimasti a guardare mentre si consumava la violenza.
Questo episodio è il culmine di una serie di atti intimidatori ai danni dei siriani i quali riferiscono che nella zona vivono molti simpatizzati del regime di Assad, che li vorrebbero vedere rimpatriati in Siria.
Un giovane, visibilmente emozionato, ha raccontato ai volontari di Operazione Colomba che nonostante avesse vissuto a Damasco tre anni di guerra non aveva mai subito una violenza cosi' meschina.
I minorenni siriani spesso vivono una doppia ingiustizia: quella della guerra e quella di vivere come rifugiato in Libano dove a volte, la sola vista dei militari, rievoca in loro episodi traumatici.
La polizia libanese ha dichiarato che avrebbe aperto un'indagine sull'accaduto, ma a distanza di giorni non sono state ancora raccolte testimonianze tra le vittime.
Come volontari di Operazione Colomba siamo preoccupati per le continue violenze che i rifugiati subiscono in questo Paese e che violano principi umani come il diritto alla vita e alla libertà.