Buona vita

M. e S. sono ancora piccole,
hanno visto poco del mondo, eppure hanno già vissuto la guerra, la fuga, lo sfollamento, la vita dura e rigida dei campi profughi in Libano.
Ieri le abbiamo accompagnate in aeroporto a Beirut insieme alla loro famiglia, hanno atteso il volo, che le avrebbero portate in Francia, attraverso i Corridoi Umanitari, con un misto di curiosità e timore.

“Spero che nessuno ci faccia più del male”.
A volte le parole per commentare e rispondere mancano e si mescolano con la commozione, tutto quello che mi viene da dirgli abbracciandole è: “Buona vita”.

Ale