Venuti al mondo

“Non c’è più niente, non potevamo rimanere, tutti gli uomini e i ragazzi sono stati arruolati o sono andati a Idlib come sfollati”.
In questi ultimi giorni sono arrivate numerose famiglie da Homs rif shamali, una delle ultime enclavi in Siria che erano ancora in mano alle milizie ribelli, con la conquista da parte del regime e dei suoi alleati, molti civili, musulmani sunniti, sono stati costretti alla fuga per non subire persecuzione o violenza.
Sono arrivati nella nostra tenda, tre donne e sei bambini, con sguardi che non si dimenticano, occhi scavati, persi, di chi ancora non si rende conto del luogo in cui è finito.
Sento tutta l’assurdità della guerra, uno di loro è un neonato, non vedono un medico da tempo, hanno passato la frontiera passando dalle montagne della valle della Bekaa, in tutto hanno pagato 2.000 dollari ai contrabbandieri.
Hanno viaggiato un giorno consecutivo, arrivando alle tre di notte a Tripoli.
Questa gente, questi bambini sono un miracolo vivente, finché vivranno la follia del conflitto e dell’odio non avrà vinto definitivamente.

Ale