Pensieri

Per me la colomba è un sogno, un sogno speciale.

Perché a differenza di quei sogni che balenano nelle nostre menti solo la notte, mentre siamo comodi nei nostri letti, questo sogno possiamo viverlo, nella vita vera, quella di tutti i giorni in cui ci si alza e ci si muove, si ha a che fare con persone. La vita vera che è fatta di sorrisi, sofferenze, abbracci e conflitti, pianti.

È una vita in comunità diffusa, che abbraccia non solo i volontari italiani e i vicini di tenda o di casa, ma che stringe in un abbraccio più grande tutte le persone che come volontari frequentiamo e ascoltiamo, accompagniamo e con le quali progettiamo i passi che portano alla pace, quei passi che già per sé sono pace.

Una vita di essenzialità, di confronto, di crescita, di testimonianza concreta e continua del fatto che la guerra ci disgusti e che siamo pronti a prendere a braccetto e giocare e cantare con chi dalla guerra è fuggito, perdendo molto, e che non l'ha voluta combattere.

Parto ancora una volta, col cuore carico di amore per chi lascio in Italia, e per chi in Libano già conosco e non vedo l'ora di rivedere, carico d'amore per questo sogno che riprende vita e per gli esseri umani che incontrerò in questi mesi.

Mi domando come sarà, e subito mi appare un sorriso sulle labbra, felice di andare a vivere questa cosa per me follemente bella del dare alla propria vita lo stesso peso di chi ha perso molto ma ancora spera, e dal quale mi auguro di continuare a imparare sempre di più.

 


Cip