Come vento che passa fra i rami

Vivendo in un campo profughi mi viene davvero da credere nella fratellanza umana.
Nella sorte, nella vita e nella sofferenza che ci accomuna e che annulla ogni distanza.
Nella forza dell'amore che sconfigge l'odio, il razzismo, l'ipocrisia e la finzione.
Mi chiedo quando è iniziato tutto questo, quando abbiamo iniziato a non fidarci più l'uno dell'altro, a considerarci nemici.
Da quando non riusciamo più a godere della pace che infondono amicizia e amore.
Da quanto tempo i nostri occhi sono velati.

E mi domando perché non riusciamo più a immaginare un mondo diverso.
È più immediato e più facile lo status quo.
Non bisogna far niente per cambiarlo, non c' è bisogno di combattere.
Perché per noi privilegiati lo status quo va bene.
È quando inizi a pensare agli altri e a vedere il giardino intorno al tuo orticello che cambi davvero, tu e il mondo che ti circonda.
Sono sempre più certo che la speranza non sia una pioggia che ci cade addosso per volere di qualcuno.
È piuttosto un respiro che troviamo dentro di noi.
È già presente.
C'è solo da lasciarlo uscire.
E sarà come vento che passa fra i rami, facendo suonare le foglie.