Pensieri

Quando inizi a sentire che una tenda di cartone è diventata la tua casa, quando degli sconosciuti diventano la tua famiglia, si può davvero dire di essere lontani?
Davanti al tuo sguardo così intenso che, senza bisogno di parole, mi supplica di starti vicino per un po', come posso anche solo pensare di rimanere indifferente?

I tuoi bambini dormono tranquilli, stretti tra loro, su un materasso in un angolo della tenda e tu li guardi, con un sorriso appena accennato e gli occhi velati di qualcosa di simile alla malinconia ma che io non riesco a cogliere fino in fondo.
Quando stai in silenzio a cosa pensi?

Non è facile stare dall'altra parte.
Senti la vita che, piano piano, non ti appartiene più. Non è una scelta, è inevitabile.
Se il rumore dei ricordi è più forte della speranza di un futuro dignitoso, non si vive, si sopravvive... ma per quanto ancora?
Per cosa stanno pagando tutte queste persone?

Sulla parete di plastica di una tenda del campo, i ragazzi hanno disegnato due mani che si stringono, "sono diverse ma stanno insieme, rappresentano la pace".
La pace, per tutti.
Come si fa a non capire?

Ieri H. ci ha letto una poesia che ha scritto pensando alla propria vita; parla di polvere, orfani, macerie...
Tra 50 anni, quando parleranno della guerra in Siria, chi si ricorderà di lui?
Un ragazzo di 21 anni, queste cose, dovrebbe leggerle solo nei libri di scuola.

Ci pensi mai?

I.