Al shaab yurid isqat al nizam - Il popolo vuole la caduta del Regime

Badia, madre di tanti figli, siriana di Homs qualche anno fa, tra le tende di Tel Abbas, a pochi passi dalla Siria in guerra, ci raccontava la primavera araba così: "tu non sai cosa significa essere in una piazza piena di gente che grida libertà.…".
Stasera, dalla piazza di Tripoli di Al Nour, lo capiamo, 50 mila persone che urlano: "il popolo vuole la caduta del regime!”.


Ti fa sentire vivo, di una felicità forte che non si affida alla violenza. Poi non sai niente del futuro, se finirà malissimo come in Siria, se chiedere libertà diventerà sinonimo di essere terrorista, se questa richiesta avrà carcere e tortura come risposta.
Oggi capisci, con lo stomaco, non con la testa, la felicità di cui hanno tanta nostalgia i profughi tra le tende, capisci che tutti, per essere umani, devono poter sognare e far diventare veri i sogni di libertà, dignità e uguaglianza.
Del domani non sappiamo niente ma sappiamo qualcosa in più di cosa significa chiedere come popolo la libertà.
Nella stessa sera, tornati al campo, dopo essere stati a piazza al Nour a Tripoli, ci scrive una amica che in Iraq, a Baghdad, persone che chiedevano libertà e dignità, sono state uccise, a decine, forse di più, dato che in certi posti la libertà di sapere cosa sta succedendo non c'è.
Da certi posti la verità non esce e se esce non interessa.
Davanti agli occhi abbiamo la foto di uno di loro, riverso a terra morto.
Le persone che hanno fatto arrivare le notizie sostengono di sentirsi meno importanti del loro petrolio, che il loro sangue per il mondo non vale quanto diesel, plastica e benzina.
La gioia della gente in piazza a Tripoli che chiede vita e libertà si mescola col pianto e il sangue. Non è un caso credo.
In questa tenda di cartone sempre più consumata cerco di capire cosa mi dice la vita, di entrare in questo mistero doloroso e vero.
Lo affido a tutti, questo enigma, questa domanda fatta con la mano sul cuore: come si esce da questa violenza di merda?
Vorrei che i fucili di chi spara sui civili da oggi, da adesso, si storcessero tutti e i proiettili inseguissero la guerra, la repressione, la tortura, l'odio e non le persone come me e te.
Vorrei che questa lotta senza odio contro la guerra si unificasse, dentro e fuori dal mio cuore.
K