La fame è arrivata

Colpevoli per aver creduto nella vita.
Dopo esser scappati, torturati, rinnegati e perseguitati per aver chiesto libertà, un'altra nuova forma di violenza si affaccia tra le finestre delle loro tende.
La fame è arrivata.
Il Libano è al collasso economico.
Non c'è cibo e tutto costa non il doppio ma dieci volte di più di un anno fa.
Tra gli incroci sparatorie per la compravendita di benzina al mercato nero, non ci si muoveva per paura degli arresti arbitrari, ora non si esce perché prendere un pulmino collettivo è troppo costoso e spesso si sta in fila per ore in attesa della benzina.
La Siria ancora martoriata, è governata dai signori della guerra, elezioni poco democratiche che tolgono anche le ultime speranze di un ritorno sicuro tra le pietre delle case demolite.
Gli uomini arrivano dalle prigioni come morti che camminano che non sanno più vivere senza violenza, muoiono di paura.
I bambini erano l'unica espressione della forte convinzione che la vita e l'amore tutto possono, che la luce che porta una nuova vita, annienta il nero tenebroso della violenza.

Ma ieri ho sentito che una nuova strategia si annida tra le tende del campo e tra le via del Paese, pronta ad attaccare anche quest'ultima scintilla di speranza.
Il latte in polvere per neonati non si trova più.
Anche i bambini iniziano a fare la fame.
Le donne non hanno latte per nutrirli, lo stress e la malnutrizione causata dalla povertà non permette loro di allattare i propri piccoli portatori di speranza.
Viene tolta l'energia al futuro.
Il latte c'è, non molto ma c'è, i commercianti però, sapendo che il prezzo aumenterà nei prossimi mesi, lo nascondono, in attesa di giorni migliori.
Intanto i lamenti dei bambini si fanno forti.
Lo cerchiamo come se fosse oro, in effetti lo è, basti pensare che si tratta del nutrimento per coloro che sono il futuro di un presente troppo doloroso per vivere senza sogni.
Sento un peso al cuore, sento il bisogno di trovare un modo.
Chiediamo alle persone, alzano le mani al cielo come a chiedere un aiuto più in alto.
Non basta pregare e lamentarsi, non può bastare.
 Padri con la schiena spezzata dalle torture e donne esauste dalle troppe violenze, hanno saputo credere alla vita generando bambini che non hanno alcun Diritto se non quello di crescere e portare nel cuore il passato di un popolo martoriato, facendone risorsa per costruire un futuro.
Non c'è condivisione, non c'è solidarietà, non ci sono Corridoi e non ci sono Proposte politiche se i bambini muoiono.
Il futuro sta morendo di fame nel silenzio del mondo.
E muoio un po' anche io di fronte a questo grande mostro che è la guerra.