La tenace ricerca della dignità e dell’umanità

Tornati al campo si riprende da dove si è lasciato; dalla presenza e dalla condivisione di tempo, spazi, storie e propositi.
La situazione esasperata che sta provando la popolazione che vive in Libano, maggiormente acuita nelle zone remote del Paese come in Akkar e Arsal, fa il paio con il progressivo logoramento della condizione dei rifugiati siriani.
I tiepidi tramonti che scaldano ancora armoniosi paesaggi di campagna, nelle aree montane, diventano presagio di un altro inverno in tenda o in fabbricati di fortuna all’addiaccio in cui far fronte alle complicazioni che il freddo e il gelo portano con sé.
Sono queste le ambientazioni che trova la Colomba al ritorno tra i rifugiati siriani in Libano.
Ci raccontano di sistematiche riduzioni di aiuti umanitari, una quotidianità precaria immersa nella crisi economica, lo spettro dei ritorni volontari in Siria, la cui idea trova potenzialmente terreno fertile in chi è esausto e sfiancato da tutto questo tempo passato in condizioni disumane.
E poi la latente e infida idea della via del mare che serpeggia costantemente perché apparentemente semplice quanto atroce e pericolosa.

Ma c’è qualcosa che resiste a tutto ciò e pugna (lotta?) strenuamente questo circolo vizioso delle conseguenze della guerra o della crisi economica e politica di un intero Paese.
Ed è la tenace ricerca della dignità e dell’umanità che si ritrova in quei genitori che si prendono cura dei figli facendo di tutto per mandarli a scuola e non lasciarli in balìa delle circostanze, negli anziani che conservano la memoria e cercano di tenere le redini di famiglie decimate dalla guerra e di quei giovani che, magari rimasti soli o separati dalla famiglia, fanno rete e, anche in questa condizione frustrante, non smettono di darsi da fare, nutrendo e scambiandosi idee, ambizioni, progetti e sogni.
Senza dimenticare le nuove generazioni che, come quelle di tutte le popolazioni oppresse, sono venute alla luce ignari di dover sacrificare la loro infanzia sotto il giogo della violenza e della guerra.
Anche loro un giorno punteranno al riscatto.
Ed è in questa prospettiva che si trova il senso di adoperarsi per un futuro in cui queste generazioni potranno riscattarsi.

C.