Agosto 2016

SITUAZIONE ATTUALE

Il 7 agosto il coordinamento delle forze di opposizione al regime di Assad, di cui fanno parte anche gli ex militanti di Al-Nusra, ha rotto l'assedio di Aleppo. Durante i trenta giorni di assedio, sotto bombardamento congiunto di Russia e forze lealiste, era impedito l'accesso a ogni forma di aiuto, compresi cibo e assistenza sanitaria. In seguito i bombardamenti sono continuati e sono state proposte tregue di 48 ore ogni settimana per permettere l'arrivo di cibo e medicinali alla popolazione civile. In data 27 agosto è stata evacuata, dopo quattro anni di combattimenti, la città di Daraya, uno dei simboli della guerra siriana. In seguito all'accordo raggiunto tra le parti in lotta, tra le sei e le settemila persone hanno abbandonato la città. Tra queste almeno quattromila civili, che saranno spostati all'interno della Siria, trecento famiglie di miliziani e settecento combattenti antiregime.
A fine agosto la Turchia è entrata militarmente in territorio siriano e ha ripreso i bombardamenti sui curdi dell'YPG.
E' di pochi giorni fa il rapporto delle Nazioni Unite che conferma che il governo di Assad e il Daesh hanno usato armi chimiche in almeno tre attacchi dall'inizio del conflitto.

CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI

Il mese di agosto è stato caratterizzato da un aumento del numero di persone con problemi medici che si sono rivolti ai volontari per essere accompagnati ai centri sanitari o per richiedere assistenza alle organizzazioni. Tra i casi più critici quello di I., un ragazzo di ventotto anni rimasto paralizzato in seguito al bombardamento della casa in cui viveva ad Homs. Al contrario degli altri membri della famiglia, I. non è riuscito a fuggire in tempo, rimanendo bloccato sotto le macerie. Quando i volontari hanno fatto visita alla famiglia, in Libano da ormai due anni, hanno trovato I. in condizioni di grave sofferenza. I genitori anziani non sono in grado di occuparsi adeguatamente del figlio e il corpo di I. si è andato riempiendo di piaghe e i piedi sono stati attaccati dalla cancrena. L'intervento dei volontari di Operazione Colomba ha portato il caso all'attenzione delle organizzazioni internazionali. Il ragazzo e la sua famiglia sono ora in attesa di partire attraverso il programma di resettlement delle Nazioni Unite verso l'Europa.

Operazione Colomba è stata impegnata inoltre nella stesura di due appelli riguardanti la situazione della popolazione siriana. Dopo un lungo lavoro di confronto con i profughi, è stato elaborato l'appello contenente la proposta di pace in Siria, consegnato il 17 agosto a Staffan de Mistura, inviato speciale ONU per la Siria. Cofirmatari dell'appello sono la Comunità di Pace di San José de Apartadó e il Comitato delle South Hebron Hills in Palestina.
Parallelamente, i volontari stanno lavorando per elaborare e diffondere un appello contenente le proposte sulla situazione dei profughi nel nord del Libano.

All'inizio di settembre un nuovo canale umanitario, nato dalla collaborazione con la Comunità di Sant'Egidio e la Chiesa Valdese, partirà per l'Italia.

A partire da settembre nuovi volontari hanno dato disponibilità per venire in Libano: purtroppo guerra e profughi non mancano, ma anche speranza e voglia di costruire un futuro senza violenza!