Febbraio 2018

SITUAZIONE ATTUALE

SIRIA - LIBANO
Nel mese di febbraio la situazione in Siria è peggiorata ulteriormente con una escalation di violenza su alcuni fronti caldi, dove la sofferenza della popolazione civile aumenta giorno dopo giorno.
L’operazione militare “Ramo d’ulivo”, per conto del governo turco, continua a nord-ovest in funzione anti-curda, con bombardamenti nella zona di Afrin e l’irruzione di mezzi pesanti nella città di Idlib. L’avanzata turca ha portato a forti escalation laddove la presenza di milizie filo-governative siriane ha opposto resistenza, in particolare ad Afrin, già luogo di scontri anche nel mese precedente.
A Ghouta, nella periferia Est di Damasco il regime, dopo un assedio durato cinque anni volto a colpire le sacche di oppositori nei pressi della capitale anche attraverso l’uso di armi chimiche nell’estate del 2013, ha aperto una violenta campagna di bombardamenti.

L’intensità di questa azione militare è paragonabile alla ferocia perpetrata durante l’assedio di Aleppo nel 2016 da parte delle forze del regime.
Considerando la portata distruttiva di tale campagna, le Nazioni Unite hanno fatto pressione per un cessate il fuoco di trenta giorni, annunciato e voluto anche dal governo russo che ha istituito cinque ore di cessate il fuoco che, come riporta l’Osservatorio per i Diritti Umani, è stato violato con lanci di razzi e missili. La pressione e la mancanza di beni di prima necessità e di cure mediche per i numerosi civili colpiti lascia la società civile isolata.

CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI

La vita al campo nel mese di febbraio è stata molto tranquilla e contraddistinta da visite a famiglie specifiche. I volontari hanno lavorato per l’inserimento di alcune famiglie all’interno del programma dei Corridoi Umanitari in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio e visitato nuove famiglie nei pressi di Tripoli, Beirut e nell’Akkar.
Le segnalazioni di casi medici sono costanti, in particolar modo quelle di talassemia in tenera età.
La partecipazione a riunioni informative e di aggiornamento circa la situazione dei rifugiati nel nord del Libano con organizzazioni internazionali e non governative ha messo in luce il taglio di fondi per gli aiuti alimentari e non.
Questo cambiamento mette ulteriormente in difficoltà la situazione già precaria dei siriani.
All’inizio del mese al campo si è tenuto il corso di formazione per nuovi volontari, che hanno condiviso la vita per due giorni insieme ai rifugiati.
In seguito agli avvenimenti di Ghouta si è respirata un’aria di profonda tristezza e dolore che ha fatto riemergere ricordi non troppo lontani di violenze viste in passato.

Un VIDEO per la Proposta di Pace per la Siria

Un nuovo VIDEO, direttamente da un campo profughi nel nord del Libano, per rilanciare la Proposta di Pace dei Profughi siriani: CLICCA QUI.