Giugno 2018

SITUAZIONE ATTUALE

SIRIA - LIBANO

Ennesima tragedia umanitaria della guerra in Siria: il regime, con il sostegno dell’esercito russo, comincia il bombardamento di Daraa, una de-escalation zone nel sud della Siria. L’obiettivo del governo siriano è un gruppo islamista vicino alla Giordania, Paese confinante a Daraa. Come già nell’assedio di Ghuta e Aleppo, le principali vittime sono i civili e le conseguenze gravissime: lo sfollamento di un numero enorme di persone, fonti dicono attorno alle settecentomila. La Giordania chiude le frontiere.
Nel frattempo, nel nord, la Turchia ottiene il controllo della zona di Manbij, da cui l’esercito curdo si ritirerà ufficialmente in tempi brevi. Molti sfollati interni sunniti si stanno spostando in quest’area.
In Libano atterra la cancelliera tedesca Angel Merkel. Dal dialogo con il Primo Ministro Saad Hariri emerge l’impossibilità di un rientro, non essendoci le condizioni di sicurezza necessarie. Il presidente Michel Aoun chiede alla Germania il graduale rientro dei profughi siriani, sottolineando che una soluzione alla crisi siriana e il ritorno dei profughi devono restare separati.

Per un ulteriore approfondimento sull'attuale situazione in Siria, clicca qui.

CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI

La vita al campo va avanti, anche con il caldo che si fa pesante e invade le piccole tende in cui viviamo con le famiglie. La festa di fine del Ramadan ha portato tanti momenti belli condivisi, ma anche cambiamenti. Nel mese di giugno il gruppo è stato molto numeroso, le attività sono quindi aumentate ed è stato deciso di ampliare la tenda, per creare più posti letto.
Alcune famiglie del campo hanno deciso di traslocare e queste persone, con le quali vivevamo quotidianamente, sono adesso più lontane, ma non il legame con loro che piangendo ci hanno salutati.
Dall’Italia vengono ancora medici a trovarci, per condividere la vita con siriani e volontari e per provare a rispondere ai bisogni di salute basilari delle famiglie. In questo mese abbiamo riscontrato diversi casi di arresti arbitrari di siriani senza documenti, che sono stati poi fortunatamente rilasciati.
Sono proseguiti anche i vari accompagnamenti, tra cui quelli in ambasciata per i Corridoi Umanitari.
Due famiglie sono riuscite a partire, tra cui quella di Mariam e dei suoi bambini talassemici, amici dei volontari da molti anni, che vivevano in mille difficoltà qui legate soprattutto alla salute dei bambini.

La Proposta di Pace per la Siria

La gente nei campi è sempre più spaventata a causa delle dichiarazioni di Gibran Bassil, Ministro degli esteri libanese, che ha intimato di rimandare i profughi in Siria. Le pressioni aumentano su tutti i fronti e la Proposta di Pace è sempre più necessaria e urgente.
Sheikh Abdou, contento del suo viaggio in Europa, prosegue il suo grande lavoro ed ha incontrato gli incaricati per la Siria dell’Ambasciata francese a Beirut. I volontari hanno preparato un viaggio esplorativo nella valle della Bekka, per stare vicini ai profughi anche in quella parte del Libano e provare a rassicurarli, dato il pesante clima politico nel Paese.
Intanto la Comunità di Pace di San José de apartadò, in Colombia, ha scritto una lettera in cui esprime la sua piena solidarietà alla lotta dei siriani per tornare in sicurezza nel proprio Paese.

Sito sulla Proposta di Pace