Agosto 2018

SITUAZIONE ATTUALE

SIRIA - LIBANO
L’offensiva di Assad per riconquistare la provincia di Idlib è iniziata.
Questa regione, che si trova nel nord-ovest della Siria e confina con la Turchia, è l’ultima roccaforte del variegato e composito esercito ribelle.
Ospita circa tre milioni di persone, metà delle quali sono miliziani e civili che si erano trasferiti in massa da altri territori della Siria mano a mano che le loro città erano state riconquistate dalle truppe del Presidente, come Aleppo est, la Ghouta, e la campagna di Homs.
Un concentrato di umanità e di disperazione, con difficoltà ad accedere a cibo, acqua potabile e medicine.
Idlib è un obiettivo cruciale per Assad e per il suo alleato Putin che ha già schierato gran parte della sua flotta nel Mediterraneo orientale, offrendo il pieno appoggio all’offensiva del regime siriano.

L’azione militare viene giustificata come un attacco per sconfiggere gli jihadisti di Hayat Tahrir al Sham che, nel corso degli anni, hanno trovato rifugio nella regione. Gli ultimi avvenimenti di questa lunghissima e tragica guerra stanno allarmando l’opinione pubblica internazionale che teme un’ulteriore catastrofe umanitaria.
Nelle ultime ore, l’inviato speciale per i colloqui di pace in Siria delle Nazioni Unite, Staffan De Mistura, ha proposto di costituire dei Corridoi Umanitari per garantire l'uscita dei civili dalla zona ed evitare la morte di migliaia di innocenti.
Ad oggi sia le fazioni ribelli islamiste, sia le forza fedeli al regime di Damasco, non hanno garantito sufficientemente riguardo all’incolumità dei civili.
Fonti delle Nazioni Unite hanno definito la battaglia di Idlib come una possibile “tempesta perfetta”, vista la concentrazione di più fattori tendenti allo scontro brutale, in un piccolo spazio geografico.

CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI

Il mese di agosto è stato caratterizzato da tanto caldo, ma anche da bei momenti e nuovi incontri. Nel complesso il gruppo è stato piuttosto stabile, fatta eccezione per due volontari che sono tornati a casa a inizio mese e per l’arrivo di due volontari a fine mese.
In Libano si moltiplicano gli appelli delle Autorità politiche nazionali volti a creare pressione riguardo al rientro dei rifugiati nel loro Paese.
Le Nazioni Unite continuano a insistere sulle condizioni essenziali che devono essere presenti per garantire l’efficacia dei piani di rientro: la volontarietà e la sicurezza, ma nessuno di questi punti è attualmente reale.
Due delegazioni sono venute a trovarci al campo: due volontari della Casa della Carità di Reggio Emilia e un gruppo di ragazzi della Caritas in Servizio Civile Internazionale a Beirut.
Con loro abbiamo visitato alcune famiglie e organizzato giochi per i bambini del campo.
Tutti sono stati coinvolti in diverse attività e sia i più piccoli che i più grandi sono stati contenti di trascorrere qualche giornata dedicata completamente a loro, all’insegna del divertimento.
Il 21 agosto nel campo si è festeggiato l’Id al-adha. Si tratta di una festa che viene celebrata ogni anno in ricorrenza del sacrificio fatto da Abramo.
Prima di questa giornata molte donne hanno digiunato per le grazie ricevute – chi per una malattia guarita, chi per un viaggio tanto atteso, chi per un figlio ritrovato – e molti bambini hanno comprato vestiti nuovi per festeggiare, proprio come vuole la tradizione.
Purtroppo anche una giornata di festa porta con sé la malinconia, perché riporta alla mente le feste passate a casa, quando la guerra ancora era lontana e la vita più serena.
Infine sono continuati i viaggi esplorativi nella valle della Bekaa, regione povera e ad alta concentrazione di rifugiati: è un’occasione importante per approfondire la situazione locale e per confrontarsi con i profughi riguardo alla guerra in Siria.

La Proposta di Pace per la Siria

Sono continuate le attività di promozione e divulgazione della Proposta di Pace, sia in Libano, visitando diversi campi profughi, che in Italia, attraverso numerosi incontri pubblici.

Sito sulla Proposta di Pace