Gennaio 2019

SITUAZIONE ATTUALE

SIRIA - LIBANO
Nella vicina Siria la guerra non accenna a finire. Nel nord, nel distretto di Idlib, i combattimenti sono ancora in corso. Gli Stati Uniti hanno annunciato il loro ritiro dalla Siria, dichiarando conclusa la guerra all’ISIS. Un attentato si è verificato nella zona del Mambij, in cui sono morti anche dei soldati statunitensi. Israele ha bombardato un sito militare a Damasco. Inoltre, le condizioni di vita in tutto il Paese sono veramente pesanti, per i numerosi sfollati interni e per chi è rimasto a vivere lì. La mancanza di corrente e dei servizi più basilari rende la vita ancora più difficile. Le condizioni per il ritorno dei profughi sono ancora inesistenti, nonostante le fortissime pressioni che subiscono in Libano.


CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI

Nel mese di gennaio il gruppo di volontari si è progressivamente ridotto, preparandosi all’arrivo di nuove volontarie a febbraio. Il nuovo anno ha portato un po’ più di sole, anche se le temperature si sono abbassate.
Gennaio è stato un mese caratterizzato dalla presenza di molti ospiti, che hanno portato tanta curiosità ed energia positiva all’interno della vita quotidiana al campo. Un gruppo di ragazzi italiani insieme ad un giornalista ed al comico Paolo Cevoli sono venuti in visita al campo per vedere con i loro occhi la condizione disperata dei profughi siriani in Libano, facendo interviste, portando sorrisi e condividendo la quotidianità con i volontari e le persone del campo. Un’altra importante visita è stata quella di Don Andrea, parroco di Santarcangelo di Romagna, che da due mesi ospita la famiglia di Sheik Abdo, e che con il suo viaggio ha potuto conoscere una parte del passato della famiglia siriana che accoglie e di tantissimi altri profughi in Libano.
Anche a gennaio i volontari hanno seguito le attività di due gruppi di medici, in quanto il difficile accesso alla sanità in Libano rimane uno dei problemi più frequenti che i profughi devono affrontare.
Verso la fine del mese la grande famiglia di Abu Hussein è partita con il progetto dei Corridoi Umanitari, potendosi finalmente ricongiungere con i loro parenti già presenti in Italia. La famiglia, che ha finalmente lasciato il libano e la dura vita qui, era un punto di riferimento per tutti i siriani che abitano al campo. Infatti Abu Hussein era il capo campo, cioè gestiva le relazioni tra i siriani e i libanesi proprietari della terra, oltre ad accogliere sempre tutti quelli che passavano da qua. Non è ancora stato deciso chi sarà il nuovo capo campo e questo comporta ulteriori tensioni tra i siriani e la comunità libanese.

LA PROPOSTA DI PACE PER LA SIRIA

Continua il lavoro per aprire una prospettiva di futuro per le persone con cui viviamo. Le condizioni di vita in Libano ed in Siria peggiorano di giorno in giorno e le pressioni aumentano soprattutto per gli attivisti siriani. A Gennaio abbiamo fatto un viaggio in Turchia per incontrare i siriani profughi che vivono lì e che vogliono collaborare alla Proposta. Il lavoro delle volontarie, dei volontari e di Sheikh Abdo, il quale in Italia è più libero di parlare e di denunciare la situazione dei siriani, è stato volto soprattutto alla preparazione di un incontro che si terrà il mese prossimo, con tutte le Associazioni italiane che sostengono la Proposta.
Un altro futuro per i siriani non è solo possibile, ma doveroso!

Sito sulla Proposta di Pace