Aprile 2019

SITUAZIONE ATTUALE

SIRIA - LIBANO
Continuano pesantissimi i bombardamenti nella regione di Idlib e Hama. Nonostante il cessate il fuoco, aerei russi e del governo siriano sganciano bombe sopra obbiettivi civili, ospedali, strutture sanitarie e scuole. Centinaia di migliaia di persone si affollano in campi al confine turco che rimane chiuso e presidiato da gruppi terroristici come Hayat Tahrir al-Sham e Jabhat al-Nusra. La popolazione civile è stretta nella morsa fra forze lealiste e terroristiche.
Mentre il gruppo della Difesa Civile Siriana (White Helmets) a Washington veniva premiato con l’Elie Wiesel Award, il 29 aprile è stato bombardato nelle campagne di Hama dalla coalizione del governo siriano, con la Russia, uno dei loro principali magazzini di medicine, ambulanze e mezzi per il recupero di feriti nelle macerie, per un danno di circa 500.000 dollari.


CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI

Il campo di Tel Abbas e le pianure dell’Akkar hanno visto finalmente sbocciare la primavera.
Nel corso degli accompagnamenti i volontari hanno osservato un inasprimento dei controlli ai checkpoint e conseguenti numerosi arresti di siriani, che difficilmente riescono ad essere “legali” sul territorio libanese. Durante un accompagnamento un amico del campo è stato fermato, ma la tenacia delle volontarie e di un’amica siriana ne ha permesso il rilascio. Nello stesso periodo si è festeggiata con gioia la scarcerazione di un siriano, papà di famiglia e ormai amico dei volontari, dopo 20 giorni di carcere.
In questo mese è stato possibile vivere la Pasqua assieme ai frati carmelitani di Qobayat nella celebrazione di rito cattolico, e poi con la comunità di Tel Abbas nel rito ortodosso. Questi momenti diventano occasione di incontro e di relazione, importanti e preziosi per la costruzione comunitaria.
La situazione, in generale, è sempre più tesa: il 24 Aprile il campo di Al Yasmine, a Bar Elias nella Bekaa, è stato sgomberato dalle autorità libanesi. Le tende del campo sono state abbattute con dei bulldozer e molti uomini siriani arrestati.
Anche questo mese i volontari hanno ospitato una delegazione di medici dall’Italia, in visita per i campi profughi dell’Akkar.
Alcune volontarie infine sono partite portandosi a casa molti volti delle persone con cui hanno vissuto, e nuovi volontari sono arrivati a portare nuove energie.

LA PROPOSTA DI PACE PER LA SIRIA

“Quelli che pensano che sia impossibile sono pregati di non disturbare quelli che ci provano” hanno scritto i volontari sulla tenda al campo, pensando che mentre loro continuano a vivere con i profughi siriani e a sognare con loro nuove prospettive, in Italia il lavoro di Sheikh Abdo va avanti senza sosta. Tantissimi sono stati gli incontri pubblici: tra questi anche a Educa, il festival sull’educazione in provincia di Trento, dove Sheikh Abdo ha raccontato la sua esperienza e l’importanza del diritto universale all’istruzione e dell’educazione inclusiva.
Con la sede di Operazione Colomba in Italia c’è stato anche un momento molto intenso di scambio tra gli attivisti colombiani della Comunità di Pace di San José do Apartadò, alcuni volontari presenti in Albania e Sheikh Abdo. E’ stato forte il sostegno trasmesso a Sheikh Abdo sulla Proposta di Pace e la sua concretizzazione.
Infine a fine mese a Bracciano si è svolto il Consiglio Generale AGESCI, al quale Sheikh Abdo ha partecipato con una sua testimonianza e sulle note della canzone Solo Le Pido a Dios, ha raccontato la sua visione di un futuro di riconciliazione e giustizia per il popolo siriano.

Sito sulla Proposta di Pace