Dicembre 2019

SITUAZIONE ATTUALE

SIRIA - LIBANO
Gli occhi della diaspora siriana sono rivolti con grande dolore verso Idlib.
Negli scorsi mesi le forze governative, con gli alleati russi, hanno iniziato ad assediare la città, attraverso il blocco di alcune delle autostrade statali che portano alla regione di Idlib, come quella che arriva da Latakia e quelle che arrivano da Hama (la M5) e da Aleppo, al fine di riprendere il collegamento tra la capitale e queste zone del nord.
Dopo un lungo periodo di attacchi aerei su Khan Shaykhun, i bombardamenti si sono concentrati nella zona di Maarat al-Numan.
Solo negli ultimi 10 giorni di dicembre, a causa dei bombardamenti, sono state uccise 160 persone (di questi 40 bambini e 32 donne) e sono circa 216.000 i siriani sfollati, che hanno lasciato l’area di Maarat al-Numan deserta. Per i civili non ci sono più aree in cui fuggire se non la zona al confine con la Turchia.

I bombardamenti hanno colpito case, centri di soccorso e centrali elettriche. Queste morti si sono aggiunte alle 772 persone che sono state uccise tra settembre e gli inizi di dicembre.
La regione di Idlib è l’ultimo punto in cui sono presenti non solo brigate armate come Jabhat al Nusra o Tahrir Sham, ma anche gruppi di attivisti che avevano preso parte alla rivoluzione e che sono sfollati di zona in zona, fino ad arrivare in quest’area ora assediata che contiene circa 4 milioni di persone. Questa è la ragione per cui anche questo mese sono state registrate manifestazioni a Daraa, Deir Ezzor e Raqqa come in altre zone sotto il controllo governativo.

CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI

Con dicembre il Libano è entrato nel secondo mese di rivoluzione che, malgrado la nomina del nuovo primo ministro Hassan Diab, è andato avanti con manifestazioni e blocchi stradali. Rispetto al sorgere delle proteste è da registrarsi un aumento di episodi di violenza tanto tra manifestanti di fronti diversi quanto fra gli stessi manifestanti e forze dell’ordine.
Sebbene sia una cosa già avvenuta a Beirut nell’ultimo periodo, tuttavia le varie manifestazioni di siriani, avvenute in data 19 dicembre e 23 dicembre, davanti alla sede dell’UNHCR di Tripoli rappresentano una novità: la circostanza che molti siriani, presenti in Libano senza documenti, abbiano la forza di esporsi e di alzare la voce davanti alle Istituzioni internazionali è indicatore del fatto che la loro condizione si sia aggravata ulteriormente nell’ultimo periodo.
In questo mese, infatti, i volontari al campo hanno accolto in tenda moltissime persone disperate per la mancanza di cibo per le proprie famiglie: questa particolare situazione è data sia dalla mancanza di fondi internazionali sia dall’innalzamento dei prezzi dovuto all’inflazione.
Durante il periodo natalizio sono state molte le visite di amici dall’Italia, oltre che di un foto reporter. Inoltre, i volontari e le volontarie hanno avuto anche la fortuna di stringere nuove relazioni e avviare collaborazioni con associazioni che lavorano per la tutela dei Diritti Umani in Libano.
Due momenti di gran respiro per il gruppo sono stati la partenza del piccolo Hammoudi per l’Italia, viaggio grazie al quale ha potuto sottoporsi ad un’operazione di trapianto di fegato, e la condivisone del Natale al campo fra le grida esuberanti dei bambini e i sorrisi degli adulti.

LA PROPOSTA DI PACE PER LA SIRIA

A dicembre è stato diffuso in Europa, fra Associazioni e giornalisti, il secondo Report “sulla violazione del principio di non-refoulment e sul peggioramento delle condizioni dei profughi siriani in Libano”. Il report contiene testimonianze dirette raccolte dai volontari, che riguardano le violazioni dei Diritti dei rifugiati siriani in Libano. In particolare, il dossier si concentra sulle deportazioni verso la Siria, gli arresti arbitrari, gli episodi di intimidazione sociale e lo smantellamento dei campi. Il documento chiede inoltre alle Istituzioni italiane, europee e alle Nazioni Unite di adoperarsi perché il Libano rispetti il Diritto internazionale.
Inoltre a dicembre è continuata la programmazione per i viaggi relativi alla Proposta di Pace e alla Conferenza sulla pace in Siria.
I volontari, nel mese di gennaio, viaggeranno in Francia e altri Paesi per incontrare attivisti e cittadini siriani al fine di coinvolgerli e diffondere la Proposta di Pace.

Maggiori info: Sito sulla Proposta di Pace