Gennaio 2020

SITUAZIONE ATTUALE

SIRIA - LIBANO
Nella regione di Idlib il frastuono delle bombe non è ancora finito. La città di Maarat Al Numan, che a dicembre contava 380.000 abitanti tra locali e sfollati interni, oggi è completamente vuota.
In un solo mese l’aviazione siriana e russa hanno distrutto 10 scuole, 8 mercati, 4 centri della difesa civile e 4 centri medici (fonte White Helmets). La risposta dei gruppi armati all’interno della zona è stata di bassa intensità, mentre l’esercito siriano ha conquistato nuovo territorio per riprendere il controllo della grande autostrada tra Hama e Aleppo. Questa è stata ora bloccata tra Maarat Numan e Saraqib e sembra proprio quest’ultima città ad essere il prossimo obiettivo: i civili della zona hanno già iniziato a sfollare.

Nonostante siano migliaia le persone che stanno fuggendo, andando a vivere per strada, nelle tende e sotto gli alberi di ulivo, non esistono posti sicuri in cui andare, solo in Turchia possono scappare ma i confini sono chiusi e pericolosi. Il nipote di un’amica siriana è stato ucciso da un proiettile dell’esercito di frontiera turco mentre, a soli 14 anni, cercava di attraversare il confine.
Inoltre l’omicidio del generale iraniano Soleimani ha generato alcuni episodi di violenza da parte di milizie iraniane sciite, uno dei quali nelle campagne a sud di Aleppo nella zona di Makhlaf, dove è avvenuto un massacro di 6 civili.

CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI

Il mese di gennaio è stato occasione di visite a persone e luoghi che da un po’ di tempo non avevano più visto.
I volontari e le volontarie sono tornate al campo delle 400 tende, nella zona di Bebnine, dove la situazione, dopo le demolizioni della scorsa estate, non è migliorata: le persone hanno ricostruito e sistemato per l’inverno anche se la pioggia continua ad entrare nelle tende.
I volontari sono nuovamente riusciti ad andare in visita nei campi profughi di Arsal, dove hanno trovato la neve, un freddo che in tenda è difficilmente sopportabile, ma anche una forte accoglienza da parte delle famiglie. In questa visita i volontari hanno avuto anche la possibilità di conoscere una persona libanese attiva nei campi come volontaria che ha condiviso con loro la sua storia.
A metà del mese un evento scioccante ha scosso tutti gli abitanti del campo di Tel Abbas: un corto circuito in una tenda del campo vicino ha causato un grosso incendio, che in pochi minuti, spinto dal vento, ha bruciato 15 tende. Fortunatamente i vigili del fuoco sono arrivati dopo circa venti minuti e hanno spento l’incendio. Quindici famiglie sono rimaste senza niente, le loro tende completamente bruciate hanno seppellito documenti, vestiti, oggetti di vita quotidiana, in poche parole tutto quel poco che rimaneva loro.
A gennaio inoltre i volontari hanno conosciuto molti ragazzi siriani vittime di persecuzione da parte di gruppi criminali, proprietari di casa o vittime delle dure restrizioni della legge libanese.
Continua l’impegno nel cercare di dare protezione a queste persone, la cui situazione sta diventando sempre più vulnerabile.
A fine gennaio, i volontari hanno accompagnato alcune famiglie siriane a Beirut per il venticinquesimo viaggio dei Corridoi Umanitari. La partenza delle famiglie è stato un momento di emozione e gioia dopo anni di condivisione di vita quotidiana.

La Proposta di Pace per la Siria

Nel mese di gennaio i volontari di Operazione Colomba hanno continuato a lavorare alla Proposta di Pace cercando non solo di promuoverla, ma anche di includere più persone al suo interno. Coinvolgere i siriani che vivono in Europa è fondamentale per attualizzare la Proposta di Pace scritta in Libano, e che lentamente sta diventando un documento di pace che richiede le forze di tutti. Una delegazione formata da due volontari e dal portavoce siriano della Proposta sono stati a Parigi con lo scopo di stringere relazioni con attivisti siriani e confrontarsi con loro sul futuro della Siria.

Maggiori info: Sito sulla Proposta di Pace