Dicembre 2020

SITUAZIONE ATTUALE

SIRIA - LIBANO 
Siria: il 10 dicembre, durante una conferenza online organizzata dal Vaticano sulla crisi in Siria e Iraq, Mons. Zenari ha riferito che l’83% della popolazione in Siria vive sotto la soglia di povertà.
La regione di Idlib ancora oggi è scenario quotidiano di attacchi aerei russi e dell’artiglieria siriana. Nel corso del mese sono andati avanti anche gli scontri armati tra la coalizione ribelle siriana appoggiata dalla Turchia e le YPG curde nel nord-est delPaese. Lo spettro dell’ISIS in Siria si è fatto sentire in maniera poderosa il 31 dicembre, con un attacco a un autobus che ha provocato la morte di 37 soldati del regime siriano nell’area di Deir Ezzor. Nella stessa area, alcuni giorni prima, altri 39 soldati sono stati uccisi in un attacco a dei camion contenenti petrolio e combustibile.
Secondo l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani i morti della guerra in Siria hanno raggiunto la cifra di 387mila. 

Libano: in Libano il 2 dicembre si è tenuta un’altra conferenza sugli aiuti internazionali, organizzata dal Presidente Macron per raccogliere fondi che sostengano l'economia del Libano. Oltre ai Paesi europei e all'UE, hanno partecipato anche gli Stati Uniti, il Canada e i Paesi arabi del Golfo.
Nei giorni seguenti, sui fatti dell’esplosione del 4 agosto al porto e sull’inchiesta in corso, l’ex Primo Ministro Hassan Diab e tre Ministri del suo precedente governo sono stati accusati di “incuria e negligenza e di aver causato la morte di centinaia di persone”.

La situazione riguardo la pandemia inizia a essere critica: a fine mese sono 521 i letti di terapia intensiva occupati nel Paese, l’89% del totale disponibile. Il ministero della Salute ha dichiarato di aver ordinato tramite la Pfizer circa 2 milioni di vaccini che arriveranno a marzo e saranno distribuiti anzitutto al personale sanitario, ai malati e agli anziani, apparentemente in forma gratuita.
Un altro accordo con la COVAX permetterà l’arrivo di un altro milione e mezzo di dosi nei mesi successivi.
Nel corso del mese c’è stata una generale tensione politica all’interno delle istituzioni che ha portato all’ennesimo stallo nella decisione dei nuovi Ministri del governo Hariri.
Durante gli ultimi giorni di dicembre il governo ha dichiarato di potersi permettere ancora 6 mesi di sussidi sui beni di prima necessità, reiterando le accuse contro Hezbollah come primario ostacolo per gli aiuti internazionali. La Banca Centrale ha infatti ammesso di avere ancora 2 miliardi di dollari in riserve.
Dopo i terribili fatti di sfollamento delle famiglie siriane a Bcharre, il 26 dicembre un altro scontro tra libanesi e siriani all’interno di un campo a Bihannine (Akkar) ha causato l’incendio volontario delle 75 tende del campo, causando lo sfollamento di circa 370 persone che vi risiedevano (Comunicato Stampa).
È stato bello vedere come in risposta all’incendio del campo profughi ci siano stati sia libanesi che siriani che si sono offerti per dare ospitalità agli sfollati o di cercare rifugio altrove per coloro che ne erano rimasti ancora senza.
A fine 2020, secondo UNHCR, 9 famiglie siriane su 10 vivono in condizioni di estrema povertà in Libano. 

CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI

Le notizie dalle famiglie siriane sono di perdita di speranza e di vita nel limbo dell’essere profugo in Libano.
I bambini in alcuni casi hanno ricominciato ad andare a scuola, ma molti hanno dovuto interrompere per dover lavorare nell’agricoltura o per fare altri lavoretti così da contribuire al sostegno della famiglia, anche solo per 1 euro al giorno. A inizio dicembre moltissime famiglie che conosciamo si sono viste tagliare completamente gli aiuti alimentari del World Food Programme, e quindi la sicurezza alimentare è diventata ancora più incerta di ciò che era fino al mese scorso.
I volontari e le volontarie stanno organizzando la partenza per tornare in Libano a gennaio, e a tal fine hanno collaborato a una piccola formazione online per chi è pronto a ripartire nei prossimi mesi. 

La Proposta di Pace per la Siria
Maggiori info: Sito sulla Proposta di Pace.