Marzo 2021

SITUAZIONE ATTUALE

SIRIA
A marzo è ricorso il decimo anniversario dall’inizio delle manifestazioni in Siria e di ciò che successivamente è diventato un epocale massacro di vite umane. Nonostante questo, il 15 marzo migliaia di persone sono scese nelle strade della città di Idlib cantando gli stessi slogan di 10 anni fa. La guerra è ancora in corso, e a metà mese si sono verificati per mano russa e del governo siriano una serie di bombardamenti nell’area di Aleppo ovest e di Idlib, causando la morte di civili all’interno di un ospedale, colpendo i trasporti di aiuti umanitari e una centrale di energia.
Apparentemente è in aumento il numero di casi di Covid-19 in Siria, e lo stesso Presidente siriano è stato contagiato e si è rimesso verso la fine del mese.
A fine mese sulla scena internazionale sono avvenuti due momenti importanti. Il primo è stato la Conferenza Europea dei donatori per la Siria e i rifugiati siriani, che ha avuto luogo il 29 e 30 marzo e che come risultato ha raccolto 6 miliardi di dollari, circa la metà della cifra a cui puntava. Nel quadro della conferenza, Guterres, Segretario Generale dell’ONU, ha dichiarato: “Nove su 10 siriani vivono oggi in povertà, con il 60% della popolazione a rischio di soffrire la fame quest’anno - il numero più alto nella storia del conflitto siriano”.

Vista la grande crisi alimentare ed economica in cui si trova il Paese, sono state effettuate recentemente una serie di pressioni internazionali per sollecitare la riapertura dei valichi di frontiera con la Turchia (attualmente solo quello di Bab Al Hawa è funzionante).
Il secondo momento di rilievo è stata la dichiarazione pubblicata sul sito del ministero Estero francese che 18 Ministri degli Esteri europei hanno sottoscritto, annunciando che il governo siriano, così come le altri parti armate del conflitto, dovranno rispondere dei crimini di guerra commessi in questi 10 anni e hanno fatto appello alla Corte Criminale Internazionale.

LIBANO
Il Libano resta in stato di emergenza sanitaria. Tuttavia nel mese di marzo è continuata la graduale riapertura delle attività economiche, concludendosi con l’ultima fase di lockdown il 22. Nonostante questo l’emergenza COVID non si attenua: con l’aumento di terapie intensive occupate e la scarsità di ossigeno, negli ultimi giorni è stata riportata una donazione di circa 75 tonnellate di ossigeno dalla Siria al Libano. Accanto all’emergenza sanitaria, continuano le proteste contro l’inflazione che ha raggiunto picchi di 15000 lire su 1 dollaro. Inoltre, a causa di mancati accordi politici tra i vari partiti per la formazione di un governo, gruppi di manifestanti hanno iniziato a bloccare le strade rendendo così difficile i collegamenti tra le varie zone del Paese.
Nel mese di marzo è stato pubblicato anche un importante report di Amnesty International, che denuncia e riporta le testimonianze di siriani vittime di tortura e di violenze nelle carceri libanesi, simili a quelle subite nelle prigioni siriane.

CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI

Nonostante le limitazioni dovute all’emergenza sanitaria del Paese, continuano le attività dei volontari con le famiglie siriane e libanesi di Tel Abbas e della regione del nord del Libano. A causa dell’aumento del prezzo dei beni di prima necessità, diventa molto difficile e complicata la vita sia dei siriani che dei libanesi. Si continuano a registrare furti e piccoli episodi di microcriminalità.
Inoltre, a causa dell’emergenza sanitaria, molti bambini non vanno più a scuola, riuscendo a malapena a seguire le lezioni online tramite i telefonini dei genitori.
Durante il mese di marzo i volontari si sono anche recati ad Arsal dove hanno incontrato diverse famiglie e condiviso momenti di quotidianità.
Grazie all'impegno dei nostri volontari siamo riusciti a ottenere che due persone, che frequentiamo abitualmente, ricevessero finalmente le operazioni chirurgiche a loro indispensabili.
Alcuni siriani vivono con fermento le imminenti elezioni politiche in Siria con la speranza di poter tornare nel loro Paese.

La Proposta di Pace per la Siria

Le attività sulla Proposta di Pace sono andate in diverse direzioni.
Abbiamo condotto e partecipato ad interviste (con giornali ed emittenti TV) data anche l'attenzione maggiore sulla situazione in Siria dei media in occasione dei dieci anni dall'inizio della guerra.
Lungo tutto il mese abbiamo anche lavorato al consolidamento della ricerca su come concretizzare la Proposta di Pace, attraverso il contatto con Università italiane ed estere, dalle quali stiamo aspettando disponibilità. Nel frattempo abbiamo stretto ulteriori contatti con l’Unione Europea anche in vista della Conferenza UE-Turchia-Libano-Giordania dei donatori, con l'obiettivo di sensibilizzare sulla situazione di povertà estrema e insicurezza dei profughi siriani in Libano.
Infine sono proseguiti i contatti con attivisti dei Diritti Umani in diversi parti d'Europa per condividere idee/prospettive e collaborare.

Maggiori info: Sito sulla Proposta di Pace