Aprile 2021

SITUAZIONE ATTUALE

SIRIA
In Siria a inizio mese le scuole hanno chiuso per un picco di contagi rilevato principalmente nella regione di Damasco.
Mentre a metà aprile le prime 200.000 dosi di vaccino, tramite il sistema COVAX, sono arrivate in diverse zone della Siria anche se si sta esaurendo la capacità di fare test di controllo della diffusione del Covid-19, soprattutto nel nord-est.
Le ricerche dell’ONG Save the Children riportano che sono sempre di più i suicidi, anche infantili, di sfollati siriani nel nord-ovest della Siria, presi dalla disperazione e dalla mancanza di prospettive.
I principali scontri avvenuti nel corso del mese sono stati nei pressi di Qamishli, nel nord della Siria, tra la polizia militare russa e le SDF curde che controllano la zona.
C’è un particolare fermento tra i siriani con cui vivono i volontari di Operazione Colomba perché il 26 maggio si terranno le elezioni presidenziali in Siria.

Sullo scenario internazionale sembra rilevante che l’OPCW (Organisation for the Prohibition of Chemical Weapons), dopo aver accusato la Siria di aver usato armi chimiche nel 2018 a Saraqib, ha deciso di sollevare il Paese da alcuni diritti e privilegi di cui poteva beneficiare finora.

LIBANO
Il mese di Aprile si è aperto con la decisione da parte delle autorità libanesi di istituire un blocco a livello nazionale durante le vacanze di Pasqua dal 3 al 6 aprile, con un coprifuoco totale di 24 ore, nel tentativo di prevenire un potenziale picco di contagi di COVID-19, così come un coprifuoco notturno per il Ramadan. Entrambi i tentativi non sembrano essere molto rispettati dalla popolazione, anche se l'arrivo della stagione calda ha visto una graduale diminuzione dei contagi.
Con le condizioni meteo favorevoli stanno anche riprendendo le fughe via mare: a fine mese, la marina libanese ha individuato e respinto un'imbarcazione diretta a Cipro con 69 siriani a bordo: i due Paesi hanno siglato un accordo per i respingimenti in mare di imbarcazioni che partono dal Libano.
Continuano le proteste contro la corruzione, il malgoverno e la grave crisi economica in Libano: di fronte a un quadro economico al collasso e a una perdurante situazione di stallo politico, il 3 Aprile è stato organizzato un sit-in di fronte alla sede del Ministero dell'economia, nel centro di Beirut, e un altro a Sidone, di fronte alla sede dell'ospedale pubblico, per protestare contro la carenza dei servizi medici di base nel contesto della pandemia.
Il carburante continua a scarseggiare: il ministro dell'Energia libanese ha incolpato della carenza cronica di carburante i trafficanti che lo portano nella vicina Siria. A causa dei prezzi elevati e del razionamento di carburante nel Paese, molti siriani preferiscono acquistare carburante libanese di contrabbando, oltre al fatto di non dover aspettare a volte fino a sei ore per rifornimenti minimi di carburante attraverso i canali ufficiali.

CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI

Continuano le attività con le famiglie siriane e libanesi nella regione del nord del Libano ma non solo: i volontari, all'inizio del mese, si sono recati in Beqaa e a Beirut per trascorrere momenti di condivisione.
Con l'inizio del mese di Ramadan anche la vita dei volontari si è adattata ai ritmi dettati dal digiuno: le visite iniziano nel primo pomeriggio e ruotano soprattutto intorno al momento dell'iftar, la rottura del digiuno.
L'arrivo del caldo, ma soprattutto la crisi economica rende ancora più difficile questo mese del digiuno che è tipicamente seguito da ricchi banchetti per riempire lo stomaco vuoto: molti alimenti di base come latte, riso, zucchero e olio da cucina sovvenzionati sono difficili da trovare e l'aumento dei prezzi rendono proibitivi beni come la frutta o la carne. Per questo motivo i volontari, grazie alle donazioni di solidarietà, spesso hanno fatto la scelta di contribuire al costo della spesa per la cena, condividendo la preparazione e la cena con le famiglie.
I volontari hanno concluso il mese tornando ad Arsal per due giorni, dove hanno rivisto famiglie e trascorso insieme momenti di quotidianità.

La Proposta di Pace per la Siria

Ad aprile abbiamo incontrato studenti, professori e ricercatori di diverse Università europee per pensare insieme una ricerca che dia un fondamento scientifico alla Proposta di Pace dei profughi siriani. Sarà anche questa una impresa complessa, ma è molto toccante aver trovato decine di studiosi disponibili a mettere insieme il loro tempo, le loro capacità e le loro conoscenze per studiare come aprire una possibilità così inedita ai siriani rifugiati in Libano.
Abbiamo continuato anche a lavorare per preparare l'incontro con la Presidenza del parlamento europeo che speriamo avvenga in tempi brevi.

Maggiori info: Sito sulla Proposta di Pace