Marzo 2022

Situazione attuale

Siria
Nell’ultimo mese l’attenzione sul panorama geopolitico si è spostata sul conflitto russo-ucraino. Le ripercussioni di ordine economico e sociale di questi eventi hanno investito la Siria. Con un iniziale numero di 400 unità, i siriani arruolati dalla Russia in Ucraina risultano essere in poco tempo arrivati a 40 mila. Conseguenza di questo spostamento dell’asse del dispiego di forze militari russe è stata la riduzione dei raid aerei da parte di Mosca sul territorio siriano, scesi di quattro volte rispetto al mese precedente.
Nel mentre, Bashar al-Assad ha portato a termine la visita presso gli Emirati Arabi Uniti, primo viaggio in uno Stato arabo dal 2011 che lentamente ricolloca la presenza della Siria al tavolo del dialogo con i suoi vicini arabi.
La data del 15 marzo di quest’anno ha segnato l’undicesimo anniversario dall’inizio delle proteste in Siria; il bilancio di undici anni di guerra civile è ad oggi di mezzo milione di morti. Sul territorio siriano si sono accese tensioni tra forze governative e soldati americani, di pari passo con le esercitazioni USA-PKK a difesa dei pozzi di petrolio. Si sono inoltre verificati disordini all’interno dei campi di prigionia dello stato islamico: si contano nove uccisi.

Libano
Prova degli effetti della crisi causata dalla guerra in Ucraina, l’insofferenza del sistema economico libanese ha portato la banca nazionale a chiudere numerosi conti di privati esteri e i beni di cinque altre banche sotto inchiesta ad essere congelati. L’UE ha sequestrato beni da diverse migliaia di dollari legati al riciclaggio di denaro su territorio libanese; la Banca Centrale del Libano è indagata per lo stesso capo di accusa. Nello stesso ambito di difficoltà finanziaria, il Ministro dell’energia ha intrapreso un viaggio in Qatar in cerca di sostegno per far fronte al peggioramento della crisi energetica che perdura in Libano. La diminuzione, inoltre, delle riserve di grano e petrolio aggrava una tensione sociale già esistente, che ha spinto i benzinai del Paese ad iniziare uno sciopero.

Condivisione, Lavoro e novità sui Volontari

Nel corso di questo mese, gli incontri svolti sul campo hanno portato alla luce una generale sfiducia da parte dei profughi siriani nei confronti della gestione del conflitto ucraino, percepito da molti come un ripresentarsi di dinamiche di forze vissuto dalla maggior parte di loro sulla propria pelle. Questa sfiducia è spesso legata a un risentimento nei confronti della comunità europea che non si sta dimostrando ugualmente attenta ai bisogni dei siriani, privilegiando un approccio all’accoglienza legato all’emergenza ucraina. Nonostante questa situazione, alla fine di questo mese sono riuscite a partire diverse famiglie siriane attraverso i Corridoi Umanitari organizzati insieme alla Comunità di S. Egidio e alla FCEI. Da ultimo, pochi giorni trascorsi nella valle della Bekaa hanno permesso di continuare a monitorare la situazione nei campi profughi in un’area diversa del Libano e di dare attenzione al lavoro di organizzazioni e attivisti in quella zona.

La Proposta di Pace per la Siria


Continua l’impegno dei volontari e delle volontarie del progetto Libano per quanto riguarda la Proposta di Pace dei Profughi Siriani, nonostante nel mese di marzo l’attenzione mediatica mondiale sia stata quasi completamente dirottata sul conflitto in Ucraina. Il lavoro della ricerca scientifica sulla Proposta è proseguito, e i ricercatori hanno incontrato in un momento formativo l'avvocato siriano Anwar al Bunni.
Nel frattempo, alcuni volontari di Operazione Colomba sono partiti per l’Ucraina, per vivere al fianco delle vittime di questa ennesima guerra, e anche da lì hanno continuato a ribadire che appelli politici come la Proposta di Pace devono essere ascoltati dalla comunità internazionale e che l’Europa è chiamata ad essere la casa per proposte di questo tipo.
Maggiori info: www.operazionecolomba.it/noisiriani