Ottobre 2023

Situazione attuale

Siria

La guerra dimenticata in Siria va avanti.
Il 5 ottobre, a Homs, durante una cerimonia per la promozione di alcuni ufficiali dell’esercito siriano, un attacco effettuato con un drone ha causato la morte di più di 100 persone. L’attacco non è stato rivendicato (destando molti dubbi tra siriani ed esperti), ma il regime ha reagito conducendo intensi bombardamenti nella zona a nord-ovest di Idlib, area fuori dal suo controllo. I duri attacchi del regime siriano e dei russi sono andati avanti per tutto il mese, colpendo indiscriminatamente aree civili e densamente popolate e danneggiando diverse infrastrutture. Durante gli attacchi, sono state utilizzate anche bombe a grappolo e munizioni incendiarie. Nelle aree governative, principalmente nel governatorato di Sweida, le manifestazioni pacifiche contro il regime sono proseguite per il terzo mese consecutivo. L’ultima notizia rilevante è che l’11 ottobre è stato aperto al tribunale dell’Aia il processo contro le torture commesse dal regime siriano di Assad. Si tratta di un evento molto importante, perché per la prima volta il regime viene portato davanti ad un tribunale internazionale, in seguito alla violazione della Convenzione ONU contro la tortura, firmata dallo stesso Paese nel 2004.

Libano

Il Libano questo mese è stato coinvolto dalle conseguenze dell’attacco di Hamas in Israele del 7 ottobre. Fin da subito il partito e milizia armata libanese Hezbollah, presente in modo particolare nel sud del Paese, ha espresso solidarietà ad Hamas e avversione nei confronti di Israele, da loro considerato come un avamposto statunitense all’interno del mondo islamico.
Sul confine tra Libano e Israele fin da subito si è verificata un’intensificazione degli scontri, scambi di razzi e colpi di artiglieria. Alcuni villaggi, su entrambi i fronti, sono stati evacuati.
Secondo alcuni media libanesi e alcune ONG internazionali, Israele ha utilizzato bombe al fosforo che hanno portato a numerose morti, oltre che un danno ambientale importante, stimato in 450 ettari di terra bruciata. Per ora si parla di un’escalation controllata, ma a sud del fiume Litani la tensione resta molto alta.
Un intervento deciso di Hezbollah nel conflitto, con un conseguente allargamento dello stesso al territorio del Libano, potrebbe avere degli effetti devastanti anche sull’economia Paese, ormai al collasso a causa della peggiore crisi finanziaria della sua storia. Secondo l’ONU, infatti, l’80% della popolazione vive dal 2020 sotto la soglia di povertà e il Paese non riuscirebbe minimamente a sostenere le spese per i danni che una guerra provocherebbe.

Condivisione, Lavoro e novità sui Volontari e le Volontarie

Dopo i fatti del 7 ottobre, i volontari sono dovuti uscire per una settimana dal campo, anche per poter comprendere meglio la situazione intorno a loro.
Al loro ritorno, dopo pochi giorni appunto, sono stati accolti da numerose visite e dalla grande preoccupazione degli abitanti del campo: “se andate via voi, siamo davvero soli”.
Nei giorni seguenti si sono verificate numerose visite con la richiesta di partire con i Corridoi Umanitari, per lasciare il Paese.
I siriani ormai sono stanchi, frustrati dalla situazione precaria e dai costanti atteggiamenti razzisti e persecutori che subiscono giornalmente e dalla minaccia di deportazione in Siria sempre presente.
La paura di un allargamento del conflitto israelo-palestinese anche in Libano, porta ad un aumento dell’angoscia perché nessun Paese ormai è sicuro per la popolazione siriana.
Anche questo mese, inoltre, si sono verificate molteplici richieste di aiuto medico alle quali abbiamo, direttamente o indirettamente, dato supporto.

La Proposta di Pace per la Siria

Continua l’impegno dei volontari e delle volontarie del progetto Libano per quanto riguarda la Proposta di Pace dei Profughi Siriani.
Per maggiori info: Sito sulla Proposta di Pace.