Novembre 2023

Situazione attuale

Siria

A fine ottobre il capo della Commissione Internazionale Indipendente d’Inchiesta per la Siria ha passato in rassegna gli aspetti che hanno portato la Siria a trovarsi nella situazione peggiore degli ultimi quattro anni. Il rapporto si sofferma soprattutto sull’impennata dei bombardamenti che bersagliano in maniera sprezzante i civili.
Purtroppo questa situazione è stata confermata anche a novembre in maniera atroce attraverso gli attacchi soprattutto nel nord ovest della Siria dove, il regime e la Russia, utilizzano armi proibite da Convenzioni internazionali (come le bombe a grappolo e ordigni incendiari), bersagliando campi profughi di sfollati interni, ritenuti quartier generali di gruppi armati, e civili inermi come nel caso dell’attacco del 25 novembre: un bombardamento nella provincia di Idlib ha fatto 9 vittime, tra cui una donna e sei bambini, mentre erano alle prese con la raccolta delle olive.

Libano

Il sud del Paese ormai affronta un intensificarsi degli scontri e bombardamenti che oltrepassano il confine e raggiungono zone abitate dalla popolazione civile.
Un drone israeliano si è spinto fino al cuore meridionale del Libano, colpendo nei pressi di Jezzine e Nabatiye.
L’IOM conta più di 55.000 sfollati interni (in questo frangente storico di crisi economica, sicurezza compromessa e difficile accesso a servizi di base come ospedali), che sono costretti a fuggire ricongiungendosi ai parenti o muovendosi in zone dal costo della vita e prezzi degli affitti bassi, conseguentemente in aree remote non servite da infrastrutture e servizi adeguati.
Inoltre, il contesto meridionale ha una presenza di siriani che oscilla tra le 80.000 e le 140.000 persone di cui, al momento, risulta difficile capire quanti di questi si stiano spostando e secondo quali direttrici.
Le prime testimonianze raccolte, da chi è riuscito a spostarsi, dicono di come sia massacrante trovarsi difronte ad un’altra guerra, per di più nel fuoco incrociato, per cui ai siriani viene vietato di trasferirsi in località limitrofe a quelle dove vivevano per essere costretti ad andare via; si ha paura di rivolgersi alle istituzioni e forze di sicurezza libanesi per timore di essere trattenuti e riportati in Siria; si evita di stabilirsi in zone maldisposte alla presenza dei rifugiati.
Inoltre, l’UNHCR e il WFP annunciano, come risultato di un “processo di prioritizzazione”, una riduzione strutturale degli aiuti da fornire alla popolazione rifugiata di circa il 30% e che quest’anno non è previsto alcun winter cash, il tutto avviene alle porte dell’inverno e con un conflitto in corso.

Condivisione, Lavoro e novità sui Volontari e le Volontarie

Come il mese precedente, anche quello di novembre è stato caratterizzato dalla guerra al sud. I discorsi di Nasrallah, le notizie dal confine libano-israeliano, e le immagini di Gaza hanno mantenuto alta la tensione in tutto il Paese, così come al nord e al campo di Tel Abbas. Tra le persone la paura che il conflitto si espanda rimane, ma per ora questo non è avvenuto. In questo clima di preoccupazione l'arrivo dell'inverno e la diminuzione degli aiuti da parte dell'UNHCR non fa altro che peggiorare la situazione in cui vivono i siriani nei campi. In un momento in cui tante associazioni e ONG hanno deciso di abbandonare il Paese, i volontari hanno deciso di restare al fianco delle persone, cercando di mantenere un profilo basso ed evitando grossi spostamenti.
Questo ha permesso di passare molto tempo con le famiglie del campo, condividendo la quotidianità e ascoltando le loro storie e fatiche. Da segnalare la partenza con i Corridoi Umanitari di alcune famiglie, storiche amiche della colomba. È stato un momento di grande emozione anche per i volontari, segno che anche in questa situazione difficile una speranza c'è. Infine il 27 novembre è stato concesso il ritorno a scuola anche per i bambini e le bambine siriane. Purtroppo non tutte le famiglie del campo possono permettersi di mandare i propri figli e le proprie figlie a scuola, a causa del business viziato dei trasporti.

La Proposta di Pace per la Siria

Continua l’impegno dei volontari e delle volontarie del progetto Libano per quanto riguarda la Proposta di Pace dei Profughi Siriani.
Per maggiori info: Sito sulla Proposta di Pace.