Dicembre 2023

Situazione attuale

Siria

Attualmente ci troviamo di fronte ad un Paese che, dopo 13 anni di guerra civile, rimane alle mercé delle mire e iniziative militari degli attori che la circondano.
Quella che era considerata, in maniera eloquente, guerra nell’ombra, mossa da Israele sul territorio siriano, è diventato un teatro bellico a senso unico attraverso cui si cerca di colpire obiettivi iraniani e alleati di quest’ultimo, rendendo di fatto la Siria terra franca da devastare in maniera impunita per i propri interessi militari.
Non è molto diversa la situazione a nord, dove la Turchia ha condotto un bombardamento esteso nell’aria che interessa Afrin, Kobane, Qamishli e Amuda (colpendo anche nel Nord dell’Iraq), con l’intento di sgominare obbiettivi militari curdi ma, in realtà, bersagliando indiscriminatamente civili e infrastrutture vitali per l’area come presidi ospedalieri.
Inoltre, si registra un intensificarsi degli arresti, deportazioni e violazioni nei confronti dei siriani presenti in Turchia, non solo rifugiati, ma anche siriani che sono in possesso di una regolare (cosiddetta) protezione temporanea a cui si ha diritto in Turchia.
La Giordania, dal canto suo, completa questo quadro di accerchiamento avendo intensificato le sue operazioni di contrasto al traffico di droga che si traducono in scontri armati con i contrabbandieri al confine e bombardamenti in territorio siriano.

Libano

Il Libano chiude un anno critico che, seppur in linea con la sua inerzia negativa, ha subito un’accelerazione poco rassicurante per il suo futuro, dovuta al conflitto, ormai regionale, che si è sviluppato in Palestina e che interessa ormai tutta la parte meridionale del Paese dei Cedri.
Risulta difficile restituire un’istantanea esaustiva della situazione sul campo che renda giustizia all’angoscia, alla distruzione e alle vittime che sta seminando il combattimento armato, procurando un’ondata di oltre 75.000 sfollati interni con attacchi che bersagliano deliberatamente obiettivi civili.
Doveroso è rimarcare il trauma che rivive sia la popolazione locale, che richiama alla mente lo spettro dell’invasione del 2006, sia quella rifugiata che è fuggita dalla guerra civile siriana e ora si ritrova a correre ai ripari in un ambiente tendenzialmente ostile.
Ostilità rinnovata anche in occasione del Global Refugee Forum 2023 tenutosi a Ginevra in cui è intervenuto il Primo Ministro ad interim Libanese Najib Mikati che ha ribadito la posizione chiara e netta in favore del ritorno dei Siriani nel proprio Paese di provenienza e dell'adozione di misure affinché questo avvenga (nonostante l'evidenza dimostri già l’operatività di queste misure).
In ultima istanza, il fenomeno migratorio non si arresta sia in entrata dalla Siria che in uscita via mare dove, in questo periodo invernale, è tornata in auge la rotta più breve che punta dal Libano a Cipro.

Condivisione, Lavoro e novità sui Volontari e le Volontarie

Nel mese di dicembre il numero di volontari presenti al campo è passato da 2 a 4 nel giro di pochi giorni. Con la creazione di un gruppo di volontari, si è presentata la possibilità di portare avanti più iniziative contemporaneamente. A metà dicembre i volontari si sono divisi: metà sono andati a fare un viaggio esplorativo in Bekaa, gli altri sono rimasti al campo mantenendo la presenza.
Il viaggio in Bekaa è stato finalizzato alla scoperta della regione e delle condizioni di vita dei profughi siriani li presenti. In Bekaa si è trovata una situazione molto critica per quanto riguarda la sicurezza di queste persone dovuta soprattutto al costante e concreto rischio di deportazioni in Siria.
Al tempo stesso ci sono diverse realtà e associazioni di siriani e per i siriani che dimostrano la loro forte volontà di rimettersi in piedi e ricavarsi uno spazio nonostante tutto quello che hanno subito e subiscono ancora oggi.
Al rientro dalla Bekaa i volontari hanno preparato momenti comunitari in concomitanza del Santo Natale: la sera della vigilia sono stati consegnati tenda per tenda i regali ai bambini. Il giorno dopo si è cercato di rompere la monotonia delle giornate che caratterizza la vita al campo, creando collettivi: al mattino con i bambini giochi e pitture; al pomeriggio si è dedicato uno spazio esclusivamente alle donne dove abbiamo chiacchierato e ballato; la sera è stata invece riservata agli uomini. In questo modo il giorno di Natale è trascorso per riportare, seppur momentaneamente, un clima più disteso creando dei momenti di condivisione e spensieratezza.

La Proposta di Pace per la Siria

Continua l’impegno dei volontari e delle volontarie del progetto Libano per quanto riguarda la Proposta di Pace dei Profughi Siriani.
Per maggiori info: Sito sulla Proposta di Pace.