Gennaio 2024

Situazione attuale

Siria

Continua il racconto di un Paese che è un campo di battaglia per le potenze regionali e non solo: si moltiplicano gli attacchi esterni e gli scontri interni mentre il regime rimane all’opera per quanto riguarda la sua normalizzazione, mantenendo sul territorio siriano i suoi alleati come la Russia, milizie e attori non statali armati; mentre l’Iran entra direttamente nel teatro siriano attaccando “cellule di gruppi terroristi” nel nord della Siria, salvo bombardare anche la città di Erbil in Iraq (affermando di aver colpito un quartier generale di spie, nei pressi del consolato Americano).
Per quanto riguarda gli aiuti nella zona Nord-Ovest non controllata dal regime, è stato rinnovato per altri sei mesi il permesso di ingresso degli aiuti umanitari attraverso il gate di Bab al-Hawa.

Libano

Il Paese si conferma un unicum in tutta la regione in questo periodo burrascoso, tanto da arrivare ad essere colpito nel cuore della sua capitale, nel quartiere di Dahyeh, da parte di un attacco israeliano e con la parte meridionale del Paese messa a ferro e fuoco.
Non sembra però esserci una reazione condivisa da parte delle Istituzioni e della popolazione se non il desiderio comune di voler evitare il peggio attraverso un’escalation che sarebbe impossibile da affrontare qualora si verificasse.
Le calamità meteorologiche invernali, d’altro canto, hanno ulteriormente provato tutto il Libano, raggiungendo il massimo della devastazione nella zona più remota e dimenticata: l’Akkar. La regione più a nord del Paese, con la più alta concentrazione di rifugiati siriani, ha visto inondati ed evacuati centinaia tra campi profughi, siti abitativi isolati e villaggi con enorme disagio per le migliaia di persone che vivono in condizioni disumane da diversi anni.

Condivisione, Lavoro e novità sui Volontari e le Volontarie

Il mese di gennaio è stato particolarmente piovoso e il campo ha dovuto far fronte a questa ulteriore situazione di disagio. Diverse tende hanno subito danni causati dall’acqua che sale dal terreno o che entra dall’alto. I volontari si sono resi disponibili, per quanto è stato possibile, nel fornire coperte e materassi asciutti a chi ne aveva più bisogno.
Nella zona circostante alcuni campi sono stati particolarmente colpiti dalla tempesta e sono stati evacuati dalla protezione civile.
Col maltempo i volontari hanno evitato di spostarsi per visite più lontane, preferendo rimanere nella zona, da un lato per una questione di sicurezza, dall’altro per essere presenti in maniera più tempestiva per eventuali emergenze. In questi momenti inoltre si sono verificati episodi di particolare solidarietà tra gli abitanti del campo.
Un inverno così non fa che acuire la voglia di andare via da qui, tanto che molti pensano di tentare il viaggio in mare una volta superata questa stagione. A questo si aggiungono le continue deportazioni verso la Siria: solo questo mese sono tre le persone conosciute che, dopo un periodo di detenzione più o meno lungo, sono state deportate. La possibilità di agire in questo ambito è praticamente nulla, motivo per cui i volontari si sono mantenuti in contatto con le loro famiglie, che soffrono per la separazione e per l’incertezza del momento, per esprimere loro vicinanza.
In questo scenario i volontari provano a mitigare gli effetti delle deportazioni collaborando con organizzazioni locali specializzate nell’ambito della protection e mantenendo un contatto diretto con l’UNHCR nel riferire situazioni di cui vengono informati.

La Proposta di Pace per la Siria

Continua l’impegno dei volontari e delle volontarie del progetto Libano per quanto riguarda la Proposta di Pace dei Profughi Siriani.
Per maggiori info: Sito sulla Proposta di Pace.