Marzo 2024

Situazione attuale

A marzo si sono svolte numerose proteste da parte di medi e grandi agricoltori per il prezzo del grano cileno, stabilito e acquistato con una quotazione molto bassa rispetto a quello importato.
Sta iniziando il grande sforzo statale per procedere con il censimento nazionale.
Il 12 marzo è iniziato il processo a Hector Llaitul portavoce della CAM (Coordinadora Arauco-Malleco).

Condivisione, Lavoro e novità sui Volontari e le Volontarie

Il mese di marzo ha visto i volontari di Operazione Colomba presenziare in varie attività.
Il 6 marzo una delegazione di APG23 ha partecipato al dialogo interattivo con il Relatore Speciale David R. Boyd sugli obblighi in materia di Diritti Umani relativi al godimento di un ambiente sicuro, pulito, sano e sostenibile, svoltosi presso le Nazioni Unite di Ginevra. Il Relatore Speciale ha presentato i suoi rapporti, tra i quali quello sulla sua visita in Cile dal 3 al 12 maggio 2023.
È stata terminata e pubblicata la nona puntata del podcast, che vede come protagonista la realtà di Boroa e la sua storia, luogo che ha vissuto numerose lotte e battaglie, fino ad arrivare ai giorni nostri rivendicando in maniera pacifica il territorio formalmente appartenente alla chiesa cattolica.
Nel corso del mese siamo stati presenti a diversi processi e udienze a Victoria e Temuco, dove non sempre la conclusione è stata positiva. Nel tribunale di Victoria si sono susseguite varie udienze, una delle quali ha visto fra gli imputati anche una ragazza minorenne che, insieme alla propria comunità stava coltivando un fondo, rivendicato come appartenente alle terre ancestrali Mapuche, ma che formalmente non è di proprietà della comunità. Dopo il rilascio e la decisione di fissare l’udienza ad aprile, la situazione fuori dal tribunale si è resa tesa. Una pattuglia di “Carabineros” ha cercato di arrestare in maniera brusca alcuni membri della comunità che stavano fuori dal tribunale.


L’intera comunità si è interposta fra le forze dell’ordine e i membri della comunità impedendone l’arresto, questo ha scatenato una reazione di altre pattuglie e mezzi blindati che hanno cominciato a caricare i pochi presenti, sparare proiettili di gomma e spargere spray al peperoncino senza tener conto di minori, anziani e civili presenti per le strade.
A Temuco abbiamo seguito quasi ogni giorno le udienze di un caso, emblematico in questo momento, che vede come imputato il portavoce della CAM (Coordinadora Arauco-Malleco) Hector Llaitul Carrillanca, accusato di reati previsti dalla legge sulla sicurezza dello Stato cileno per incitamento e appoggio alla violenza. Durante il processo sono state presentate dall’accusa testimonianze anonime che, insieme alle interruzioni del collegamento online mentre l’imputato stava facendo una dichiarazione, stanno facendo molto discutere sull’attendibilità del processo.
Abbiamo visitato in carcere vari prigionieri Mapuche, tra cui il lonkgo Ñirripil, il werken Pichunhuala e Luis Tranamil; a quest’ultimo è stata confermata la condanna a 32 anni di carcere.
Tra le varie attività abbiamo partecipato alla marcia dell’8 marzo al fianco di alcune donne Mapuche, che tra un coro e l’altro hanno voluto far sentire la propria voce lottando per i propri diritti.
Abbiamo anche conosciuto meglio e intrapreso una piccola collaborazione con la Rete Radiè Resch, associazione di solidarietà internazionale che con una piccola delegazione ha visitato il Cile.
Siamo stati presenti come osservatori ad una fase della ‘consulta indigena’, proposta da parte della gendarmeria (polizia carceraria) per relazionarsi con i popoli nativi ed arrivare ad accordi e suggerimenti su misure amministrative o legislative, che possano modificare l’attuale regolamento.
All’evento, svoltosi il 20 marzo, si sono presentate alcune comunità Mapuche, che dopo pochi minuti dalla presentazione della giornata, si sono fatte sentire criticando il poco coinvolgimento di altre comunità, e quindi la non rappresentatività della popolazione Mapuche. È stato sottolineato il poco interesse delle istituzioni di aprire un vero dialogo e un processo decisionale congiunto. Le comunità si sono ritirate dopo poco, boicottando così la riunione.
Il 19, 20 e 21 marzo varie comunità di popoli originari provenienti da differenti parti del mondo si sono riunite a Temuco con l’obiettivo di presentare al Presidente cileno Gabriel Boric Font un documento che racchiuda l’autodeterminazione, i parlamenti e la demilitarizzazione, citando il Trattato di Tapihue del 1825, di vitale importanza per i popoli nativi e le nazioni indigene.
Il 26 marzo i volontari hanno partecipato ad un’attività al femminile, che ha visto varie attiviste raccontare le proprie esperienze territoriali di lotta nel Wallmapu nel corso degli anni.
Il 30 marzo siamo stati invitati ad una riunione nell’area rurale di Lautaro con i superstiti o i familiari di persone che negli anni settanta hanno fatto parte dell’Asentamiento Lautaro. Ora si stanno organizzando per ricostruire, grazie ai propri ricordi d’infanzia, la storia dell’asentamiento fra gli anni ’60 e ’70: la disposizione degli edifici, le persone che ci abitavano, gli animali, i mezzi agricoli, in modo tale da poter richiedere legalmente la restituzione del territorio che grazie alla riforma agraria stava rientrando in possesso delle comunità Mapuche e sul quale, durante la dittatura, in molti hanno subito torture e persecuzioni.
Finito l’incontro ci siamo recati al secondo Trawun (riunione), sempre nell’area rurale di Lautaro, dove varie comunità si sono organizzate per parlare di come affrontare la realizzazione delle torri di alta tensione che attraverserebbero il loro territorio. Si è deciso che il 24 di aprile verrà fatta una marcia a Temuco per protestare contro i danni ambientali che il Wallmapu sta subendo da parte dei latifondisti.