Vogliamo ricordare Eduar Lancheros

Colombia

Vogliamo ricordare Eduar Lancheros, uno dei fondatori della Comunità di Pace di San Josè di Apartadò, che il giorno mercoledì 27 giugno ci ha lasciato dopo una lunga e dolorosa malattia. Negli anni novanta è iniziato il suo impegno nella Commissione Giustizia e Pace come accompagnatore di alcune comunità colombiane, tra le quali, appunto, la Comunità di Pace di San Josè de Apartadò.

Vogliamo condividere con voi una lettera molto toccante scritta dalla compagna di Eduar, Ella Flòrez, che ha saputo trasmettere, con poche parole, tutta la bellezza di questa persona.
Ci ha emozionato quando lei stessa l'ha letta al funerale e pensiamo sia un esempio di quanto nel dolore si possa riuscire a vedere, o a non smettere di vedere, la luce.

“Appena sta sorgendo il sole e le mie lacrime appannano la visione di questa terra che evoca tanti ricordi. Nel mese di giugno, di esattamente 15 anni fa, visitai per la prima volta la Comunità di Pace di San Josè de Apartadò. Facevo parte dell'equipe d'appoggio della Commissione Giustizia e Pace e andai a documentare i processi degli sfollati stabiliti nelle vicinanze di Turbo: della Comunità del Tiè e della Comunità di Pace di San Josè. Esattamente 15 anni fa ho avuto la fortuna di aver il primo contatto con questa incredibile esperienza. Sembra un messaggio del destino.
Eduard lo avevo conosciuto già prima in Giustizia e Pace a Bogotà. Però fu in San Josè dove realmente ci incontrammo con visioni simili, con posizioni complementari, le mie più utopiche, le sue sempre così realiste. Vissi a San Josè per cinque anni. Fui testimone oculare della ferrea volontà di questa comunità, che possiede questa meravigliosa capacità di “creare” nel mezzo delle condizioni più avverse. C'ero nel primo massacro che perpetrarono i paramilitari nel centro urbano di San Josè a seguito della auto-costituzione della Comunità di Pace. C'ero anche nel secondo, dove assassinarono cinque persone. C'ero anche quando bruciarono le case e i chioschi della Comunità. C'ero anche quando fecero il massacro della Union, ero li e seppellimmo tanti amici. Anche Eduard sempre ci fu, sereno con la sua tranquillità stupefacente che gli permetteva di vedere più in là per saper affrontare qualsiasi situazione.
A me vinse la paura, a Eduard mai. A me vinse la disperazione nel vedere che niente cambiava. Per Eduard era sufficiente lavorare spalla a spalla con la Comunità per sapere che stava costruendo un mondo nuovo. Eduard non fu più solo accompagnante di San Josè, lui stesso si sentiva uno in più, contadino per adozione e non per nascita. Amante di questa terra per la quale era disposto a dare la vita. Incluso sacrificando la sua vita personale, lo confesso. Però anche per me era chiaro. La sua vita faceva riferimento a San Josè, la sua coerenza era totale. Per questo, anche se nel mezzo di un dolore profondo, me ne vado con un sorriso. So che Eduard è dove appartiene.

Queste sono state le mie parole di saluto nella cerimonia funebre in suo onore realizzata nella cupola di San Josesito, con la presenza delle comunità che accompagnò durante tutti questi anni.

Anche come sua compagna, la mia memoria di Eduard si incontra nei campi di San Josè, nella sofferenza della gente, nella storia così significativa della Comunità di Pace. Quello che più mi ricordo di Eduard è la sua creatività, la sua capacità di sognare l'impossibile e la sua forza per farlo reale. Oggi sono ritornata alla Comunità dopo nove anni. Mai avrei pensato di tornare per seppellirlo. Il nostro sogno era di venire con le nostre figlie. Non abbiamo avuto tempo. Però oggi mia figlia Laura ha l'opportunità di vedere quello che suo padre aiutò a costruire. E questo ci da molto orgoglio. Deve dare orgoglio a tutti voi, compagni della sua lotta, fratelli della sua resistenza. So che Eduard è contento di vedervi qui riuniti celebrando la sua vita. Non poteva esserci altro luogo dove lasciar riposare i suoi resti. Già deve essersi riunito con Francisco, con Ramiro, con Rigo, con Luis Fernando e con tanti altri fratelli e leaders  della Comunità che hanno dato la loro vita in tutti questi 15 anni. Possiamo star tranquilli, Eduard non è in questa bara. Il suo spirito è vivo in ognuno di voi e so che fintanto che il processo della Comunità di Pace continua, la sua storia continuerà ad essere scritta.”

La Comunità ha seppellito Eduard in una tomba situata a pochi metri dalla cupola che è nel mezzo di San Josesito e li riposerà per sempre. I suoi occhi, anche se chiusi, abbracceranno sempre l'orizzonte fatto di gente, delle loro case, delle loro riunioni, delle loro celebrazioni, delle risate dei bambini, del rumore degli animali, del profumo della pioggia e del sole che si nasconde dietro le montagne. Eduard sempre diceva che voleva essere tutt'uno con la natura. Oggi già so che lo è.

Una fine stupenda per una vita significativa. Per questo la tua memoria continuerà con la comunità, con tutti quelli che hanno conosciuto e apprezzato la tua lotta, con Laura, con Gabi e con me, per sempre”.

Ella Flòrez