Daniel

Colombia

Daniel è venuta a trovarci: dialogo (immaginario) tra sua madre e un'amica
«Dov'è tuo figlio Daniel? Quello che canta canzoni ranchere, di caballeros con pistole, che si consolano con donne e tequila? Quello con un corpicino esile e una cicatrice sopra l'occhio destro, fatta chissà come, che parla come un uomo vero di cammini e mule?»

«Daniel...Daniel...ah! É andato alla Comunità a prendere la sorella. Da solo. Sono due ore di cammino in mula, attraversi un fiume, incroci alla Cristallina e sei arrivato. Oggi aveva anche lo sperone, ha rischiato di cadere quando la mula ha iniziato a correre più forte.»


Daniel è un bambino di 8 anni, che gioca molto bene a fare l'uomo consumato. Non fosse per la vocina acuta e nasale e per il suo metro e trenta di statura. Ci racconta di come è sceso con la mula, da solo, usando lo sperone per farla correre. Ci canta una canzone Ranchera, tipica del posto. Gli chiedo consigli per montare la mula, che domani mi tocca. Lui ha iniziato a montarla a 3 anni, io 21 anni dopo lui. Mi fa sentire i versi giusti per fermarla, per farla andare, le posizioni da tenere in discesa e in salita.
Parla bene e senza paura di cognati, parenti e muli da picchiare, di machete, cani e sementi.

Daniel è figlio e nutrimento di questa terra, e non potrebbe essere altrimenti.