Università campesina

Comunità di Pace di San José de Apartadò - Colombia

24-25 marzo, San Josecito

La sessione dell'Università Campesina di quest'anno si è svolta il 24 e 25 marzo 2014 a San Josecito, centro della Comunità di Pace di San José de Apartadò.
Nel discorso iniziale Padre Javier Giraldo ha ricordato i principi che hanno dato vita ad una Università fatta da e per i campesinos (contadini).

Il primo principio è che l'Università non da attestati, né voti, né (soprattutto) titoli. Infatti il “sapere” occidentale, istituzionalizzato nelle Università classiche, ha mercificato tutto lo scibile: entrando all'Università una persona, di fatto, compra e vende sapere.
Padre Javier ha ricordato che il sapere è un bene di tutti, non può essere una merce ma deve essere condiviso. Il  secondo principio prende spunto da Freire, teologo della liberazione, il quale sosteneva che non ci devono essere aule: i muri sono barriere... c'è chi sta dentro e chi sta fuori.
Il terzo principio sostiene che ognuno di noi sa qualcosa che è tenuto a condividere con gli altri. Secondo questo punto di vista l'educazione è una relazione biunivoca tra educando ed educato: tutti ci educhiamo a vicenda.
L'ultimo principio è che l'Università campesina deve essere organizzata secondo i bisogni reali della comunità.

L'Università si è articolata in 3 laboratori: educazione, agricoltura e medicina.
Nel laboratorio di educazione, tenuto da Johan Torres Cotrino (educatore-sociologo), il dibattito principale, vista anche la forte presenza indigena, è ruotato attorno allo scontro tra il sapere tradizionale delle comunità e il sapere occidentale neoliberalista, che essendo funzionale al sistema capitalista, nel suo corso ha fatto scomparire la “scienza” indigena. Gli indigeni e le comunità campesine hanno manifestato la necessità di conservare e tramandare il sapere che le ha sostenute per secoli, ma allo stesso tempo di generare un sapere nuovo e moderno, che possa essere valorizzato almeno quanto quello accademico. La sfida più grande sta appunto in questo delicato passaggio, nel riuscire a equilibrare i saperi propri ed adattarli ai tempi odierni, confrontandosi direttamente con l'occidente.
La conclusione del laboratorio si può riassumere in una critica, che invita a guardare avanti: se il processo educativo (scolastico, familiare, ecc.) non genera coscienza, allora significa che non è un processo adatto alla comunità.

Nel laboratorio di agricoltura organica si è trattato il tema delle multinazionali che controlleranno il commercio totale delle sementi certificate. Queste aziende mirano proprio ad un futuro dove il contadino sarà costretto a comprare dalle sementi transgeniche certificate, ai prodotti chimici per trattarle e mantenerle in vita.
Le sementi naturali, invece, sono il potere del contadino; l'oratore del gruppo di agricoltura, Leider Burbano, li ha definiti “proiettili di pace”. Burbano invita a capire l'importanza del ruolo del contadino nel combattere il monopolio che avanza: selezionare e conservare, nel corso di anni di raccolti, sementi naturali, biologiche e autoctone, è l'unico modo per rimanere indipendenti.
Ma anche la legge non aiuta: ad oggi in Colombia un contadino che semina semi non certificati, rischia fino ad 8 anni di carcere.
Allacciandosi a questo discorso di indipendenza, Leider, ha mostrato alcune tecniche del tutto naturali, e a costo zero, molto efficaci per curare le sementi, la terra ed i raccolti:

LA “FARINA DI PIETRA”
Tecnica inventata da un tedesco durante la prima metà del 1900. Il senso è quello di sbriciolare rocce di fiume di diverso colore (diverso colore, diversa tipologia di minerale), filtrare il composto e ricavarne una fine polvere. La polvere contiene minerali naturali presenti in natura nella roccia.

CONCIME NATURALE
Mettendo insieme ciò che l'ambiente ci offre (foglie verdi, cenere, terra, foglie secche, cuticola di riso, sterco di animale, farina di pietra) con poca acqua e lasciando fermentare per giorni mescolando il composto giornalmente, si avrà un concime naturale molto ricco.

BIOFERTILIZZANTE
Per un fertilizzante liquido avremo bisogno di sterco animale, siero o latte, farina di pietra, zucchero di canna allo stato ancora liquido.

RIPRODUZIONE DI MICRO-ORGANISMI
Con una miscela simile alla prima (foglie verdi, cenere, terra, foglie secche, farina di pietra e sterco animale, acqua di cocco o acqua e panela) e lasciandola dentro ad un recipiente chiuso ermeticamente, la fermentazione anaerobica, creerà un concime naturale ricco di microrganismi.

Nel laboratorio di medicina tenuto dal medico Jorge Romero di Bogotà si sono spiegate alcune nozioni basi di anatomia e un breve corso di pronto soccorso.