Poemas colombianos

USCITA N'3

Luis Anibal Sepulveda Durango

Anibal è una pianta senza radici
piedi che gli sono stati amici
ora lo fanno dannare
ma sperare qui è una professione
una condizione essenziale,
così Anibal ogni giorno
sale su un podio di resistenza

la sua vita una sequenza continua
di forza che s’insinua in ogni fibra
che vibra al passaggio di ogni pioggia
che forgia un carattere duro
e temprato per i grandi urti,
così Anibal compie dei furti
al suo silenzio interiore
e propaga per ore la sua magia silente
il gesto d’amore di portare ogni giorno
la sua presenza,
l’essenza di un gesticolare minimo
quasi rallentato
come se ogni suo movimento
contenesse tutto il suo passato
il suo essere stato
in lotta contro lo Stato colombiano,
le sue radici come talismano
per proteggerlo dalla guerriglia
e pure commuove la meraviglia
di un gesto solitario
come se scrivesse un diario
direttamente sul suo corpo,
Anibal che quando si alza
uscito dalla stanza di casa
fà tabula rasa delle stropicciature
della sua maglietta
dandole una stretta forte
a due mani
tirandola verso il basso
cominciando quello spasso
di camminata ciondolante
un viandante all’interno
della Comunità di Pace
perché si vede che a lui
piace stare insieme
come vene di un sistema
cardio-circolatorio
ognuna sola nel sudario di uno sforzo
per raggiungere il fine comune
di rendere immune il sistema
comunitario dalla violenza e dalle aggressioni,
così coltiva le sue passioni
- il domino e la provocazione –
la ribellione all’ipocrisia del quieto vivere,
è sempre Anibal a decidere
quando apparire e quando assentarsi
ed essendo una pianta che cammina
ama circondarsi di uccelli
che salgono sui suoi rami forti e robusti
come le sue spalle di lavoratore,
Anibal il signore delle serate
dettate dalle sue mani
che mescolano le pedine
bianche per giocare
- come brezza di mare sui volti -
impastano il gioco per farlo
lievitare nel cuore delle persone
e più che un gioco è pane
acqua che disseta
una dieta fatta di eccessi e di abbuffate
di parole che non sono solo
parlate ma vissute per essere
donate alla mensa
della fratellanza e dell’amicizia,
Anibal dentro la stanza
è l’albero della resistenza e della speranza,
la danza dei suoi sguardi
furbi e allo stesso tempo grondanti compassione
sono la lezione più grande
che non deve essere appresa
per un tempo breve
e poi essere dimenticata
ma praticata ogni giorno
a ogni distanza e latitudine.
È la beatitudine del dare
senso a un incontro
magico e molto fortunato.
Anibal è l’albero fiorito
al centro del prato.  

P.