Poemas colombianos

USCITA N'6

Don Efraim

Come un personaggio biblico
in bilico sui suoi anni
è entrato con un lungo bastone
secco come un airone di fiume
baffi sottili come piume bianche
un cappello come un paralume

riposto in un solaio
l’unico guaio è una sordità incipiente
un pensiero latitante alle domande,
questo vecchio figlio delle Ande
e delle sue foreste verdi
ti perdi facilmente nella sua bocca sdentata
caverna ancora abitata dal vizio del fumo
a ogni boccata un grumo caldo
di vita scendeva nel suo ventre
mentre lui è rimasto in piedi
a officiare questo antico rito
il grido di una storia personale
la gloria dei piaceri minimi
che sale sul volto e lo addolcisce
una cicala che finisce il suo canto
nella lietezza di un tempo non ostile,
vecchio e non senile
perché vecchio di solo tempo
andino e andato a ingrossare
il fiume di una memoria
che ricorda ancora le voci e i volti
come quello di Anibal
e di molte altre persone della Comunità.
Don Efraim che stava
sospeso tra la terra e il cielo
come uno stelo appassito
in grado però di sbocciare
un invito a non essere abbandonato
lasciato a se stesso.
L’ingresso di questo vecchio nella mia vita
è un altro tassello prezioso
nella collana infinita
che sto allestendo intorno al mondo,
volti/perline in un girotondo
di vitamine emotive.
Quante cose sono ancora
così tanto vive.