Accordi di Pace in Colombia: anche l'ELN al tavolo dei negoziati

ColombiaAttualmente l'Eln mantiene una presenza in 9 regione della Colombia. Fonte: Fundacion Paz y Reconciliacion.

Nel 2012 sono iniziati all'Avana i tanto attesi, e non ancora giunti al termine, accordi di Pace tra il Governo colombiano e la guerriglia delle FARC.

Ora, a distanza di qualche anno, anche la seconda guerriglia del Paese, l'ELN, sembra imboccare la stessa strada sedendosi a un nuovo tavolo di trattative, parallelo al primo, col Governo colombiano.

Per contribuire ad una lettura più ampia sul tema degli Accordi di Pace in Colombia, abbiamo pensato di tradurre alcune parti di un articolo tratto dal sito di VerdaAbierta.com, pubblicato il 30 marzo 2016, che racconta chi è l'ELN e come sia arrivato al tavolo delle trattative.

Come arriva la guerriglia dell'Eln al tavolo degli accordi?

Dopo 26 mesi di fase esplorativa, il Governo Nazionale e questo gruppo guerrigliero hanno concordato un'agenda di negoziazione di 6 punti per raggiungere la fine del conflitto armato.
VerdadAbierta.com presenta un radiografia della situazione attuale della seconda guerriglia più grande del paese.

La fase esplorativa dell'Eln in vista della negoziazione con il governo nazionale è stata più complicata e accidentata di quella delle Farc. Una struttura ridotta e colpita militarmente: così è arrivato l'Ejercito de Liberacion Nazional (Eln) alla tavola degli accordi con il governo nazionale dopo una ardua fase esplorativa che è durata due anni e due mesi.

Questo gruppo insorgente, che nacque nella metà degli anni 60, mantiene attualmente una presenza in 99 municipi con i suoi 5 fronti di guerra che raggruppano 38 fronti e varie colonne, commissioni e compagnie. Si calcola che conti duemila uomini in armi. Tali cifre dimostrano il ridimensionamento significativo della struttura che 20 anni fa contava quattromilasettecento affiliati, distribuiti su 7 fronti di guerra di cui 38 fronti rurali, 7 regionali in zone urbane e 38 compagnie mobili. Questa riduzione si spiega in parte con l'attacco da parte dei paramilitari avvenuto alla fine degli anni 90, che li privò dei territori chiave nel Bajo Cauca, nel sud di Bolivar e nel Catatumbo; e in parte con l' ulteriore rafforzamento della Forza Pubblica, a partire dal 2000.

Secondo il rapporto “Auge e declino del Esercito di Liberazione Nazionale” della Fundacion Ideas para la Paz (FIP), dall'anno 2002 si è registrata una marcata diminuzione del numero dei combattenti e delle azioni armate di questo gruppo illegale che “già non detiene una capacità offensiva che renda necessario uno sforzo militare significativo, e di cui varie strutture non hanno più una presenza attiva”.

Inoltre, la FIP segnala che “sebbene siano scomparsi più di una decina di fronti rurali, non c'è dubbio che l'Eln mantenga la capacità necessaria per generare problemi con la quasi totalità delle strutture urbane e 25 compagnie mobili”.

In accordo con le registrazioni di Fundacion Paz y Reconciliacion, le azioni di questa guerriglia iniziarono a diminuire anno dopo anno dal 2000, anno in cui ne commisero 744, mentre il loro minimo è stato nel 2009, quando ne realizzarono 64. A partire però dal 2010 le loro azioni tornarono ad aumentare e dal 2013 si fecero ancora più forti. Differenti analisti ritengono che questo aumento, a partire dal 2013, sia in relazione ai primi contatti dell'attuale processo di pace, con i quali l'Eln intendeva mostrarsi più forte e far pressione sul Governo Nazionale perché si sedesse a negoziare.

Con questa logica di pressione armata, ricorrendo a sequestri, violazioni di strutture energetiche e petrolifere, così come al costante attacco alla Forza Pubblica, il paese ha vissuto negli ultimi 6 mesi gli attacchi più forti da parte di questa guerriglia. Il 26 ottobre, quando le due parti stavano preparando un incontro definitivo per ultimare i dettagli di una possibile apertura dei dialoghi, i guerriglieri dell'Eln hanno organizzato un'imboscata a una pattuglia di militari e poliziotti che scortava una commissione della Registradora Nacional nel Guican de la Sierra, Boyaca. In questo episodio, che è stato classificato come il colpo più significativo inflitto alla Forza Pubblica, sono morti undici soldati e un poliziotto. In seguito, tra il 14 e il 17 di febbraio 2016, per il 50esimo anniversario della morte del sacerdote Camilo Torres, che fu uno dei principali leader della guerriglia, l'Eln ha decretato un blocco armato  durante il quale sono state commesse differenti azioni in diverse regioni del paese. Secondo i documenti della Defensoria del Pueblo, in 25 municipi di 10 dipartimenti, sono stati compiuti circa 56 reati, tra cui attacchi alla Forza Pubblica, attentati alle infrastrutture e alle installazioni di posti di blocco illegali.

Tra i fatti più gravi rientrano l'omicidio di 3 poliziotti, due in Nariño e uno nel Norte de Santander; l'attacco con esplosivi all'infrastruttura elettrica in Arauquita (Arauca), Aguachica (Cesar) e Mallama (Nariño), dove sono rimaste al buio per vari giorni circa 100 persone; l'attentato contro l'oleodotto Caño Limon- Coveñas in Arauquita, che ha causato lo spargimento di greggio nella zona; e la sospensione del trasporto pubblico in vari municipi nella parte orientale del paese.

Questa volontà di generare una pressione armata si riflette nei fatti commessi tra il 2012 e il passato 28 marzo (2016). Secondo le registrazioni di Fundacion Paz y Reconciliacion, durante questo periodo, il Frente de Guerra Oriental è stato quello che ha commesso più reati, 633, seguito dal Frente Occidental (403), Nororiental (238), Darío Ramírez Castro (195) e Suroccidental (171). In quanto al tipo di azioni, tra il 2013 e il 28 marzo, l'Eln ha compiuto 176 attacchi a strutture petrolifere, 185 combattimenti, realizzato 236 aggressioni, 55 attacchi con cecchini, minato 55 campi, organizzato 51 posti di blocco illegali e commesso 39 sequestri.

Jorge Restrepo, coordinatore del Centro de Recursos para el Análisis de Conflictos (Cerac), ritiene che considerando gli sforzi che l'Eln ha compiuto dal 2013, non sono arrivati tanto forti in ambito militare alla Tavola di Negoziazione. “Le azioni degli ultimi mesi non hanno portato a un rafforzamento militare perché questo numero di reati non ha generato nessun cambiamento. Non hanno provocato attacchi decisivi, né grandi campagne militari, né allontanato la Forza Pubblica da alcune regioni o impedito lo sfruttamento delle risorse naturali” ha dichiarato.
Al contrario, per Eduardo Álvarez, coordinatore del Área de Dinámicas del Conflicto y Negociaciones de Paz de la FIP, queste azioni dimostrano che l'Eln non è un esercito che possiede un controllo territoriale o militare, ma ha la capacità di commettere azioni di media capacità bellica.[...]
“Per questo adesso compiono azioni di medio e basso sforzo, come lo sono stati gli attacchi sferrati negli ultimi mesi in luoghi in cui ancora mantengono la presenza, che coinvolgono pochi uomini e un basso sforzo militare, ma con grande impatto sulla opinione pubblica”, ha indicato Alvarez.

Uno dei grandi interrogativi su come arriva l'Eln ai negoziati è il grado di coesione che esiste tra i suoi differenti fronti di guerra , posto che, a differenza delle Farc, questa è una guerriglia con una struttura più orizzontale e i suoi fronti hanno una certa autonomia.  A questo si aggiunge che i principali membri dell'Eln, che partecipano al Comando Centrale, costituito da 'Gabino', 'Pablo Beltrán', 'Antonio García', 'Ramiro Vargas' e 'Pablito' o 'Pablo Arauca' -a partire dalla fine del 2014- da più di 10 anni si incontrano al di fuori del paese per evitare un attacco militare nei loro confronti.
In particolare richiama l'attenzione la figura di  'Pablito', che sta al comando del Frente Domingo Lain, un'unità che opera in Arauca e conta il 60% della capacità bellica dell'Eln.  Egli possiede grandi risorse, derivate dalle entrate che genera l'estorsione alle imprese petrolifere. Il suo vantaggio strategico è quello di operare alla frontiera con il Venezuela. “Negli ultimi 15 anni l'Eln ha avuto un declino molto rilevante in quasi tutto il paese, e la sua struttura armata più importante, che sembra essere un Eln parallelo, è comandata da 'Pablito' e non si sa che ruolo avrà in questa negoziazione. Sarà un bastone tra le ruote, può presentare un dissenso come accadde negli anni 90 con l'Epl e Francisco Caraballo?”.

D'altro lato, Ariel Avila, investigatore della Fundación Paz y Reconciliación, afferma che pur considerando il potere ridotto dell'Eln  e la sua  piccola struttura, questa guerriglia non si deve analizzare solo per il suo numero di uomini in armi, poiché la sua organizzazione è differente da quella delle Farc. “Le Farc sono una organizzazione militare che tenta di fare politica; l'Eln è una organizzazione politica che tenta di fare la guerra. Ciò detto, non è possibile misurare l'Eln per il suo numero di uomini-fucili, non è solo questo: ha una base sociale più forte di quella delle Farc ed è più estesa a livello urbano”, afferma.
Alvarez sostiene anche che, a differenza delle Farc, l'Eln   arriva alla tavola di dialogo con una base sociale abbastanza forte: “E' un gruppo con una base non tanto contadina quanto sindacale e operaia, e il tema delle assemblee popolari che propone in differenti parti del paese  gli permette di arrivare alle trattative socialmente forte [...] ”. Nonostante questo, di fronte all'opinione pubblica, l'Eln arriva al tavolo delle negoziazioni con una immagine debilitata. Privilegiando il sequestro e l'estorsione come forma di finanziamento, questa guerriglia si è conquistata il ripudio di ampi settori della società. Il 21 Marzo è stato liberato Jair de Jesús Villar Ortiz, detenuto per 46 giorni; e due giorni dopo è stato lasciato in libertà -in cambio del pagamento di un riscatto - Ramón José Cabrales Camacho, ingegnere e consulente della  Gobernación de Norte de Santander, sequestrato il 3 settembre 2015.

Essendo uno dei fronti più importi dell'Eln , che include il 60% della forza militare ed è vitale per il suo finanziamento, VerdadAbierta.com presenta una rassegna del Frente de Guerra Oriental.

Frente de Guerra Oriental, il motore dell'Eln

Secondo le registrazioni della Fundación Ideas para la Paz, il Frente de Guerra Oriental concentra il 60% della capacità bellica dell'Eln. La struttura più attiva e con il numero maggiore di uomini di questa guerriglia si trova nel corridoio conosciuto come ABC – Arauca, Boyacá y Casanare –, vicino alla frontiera con il Venezuela. Con più di 400 combattenti, rappresenta la principale forza militare. E' stata responsabile, in gran misura, del blocco armato organizzato nel febbraio di questo anno. Secondo la FIP, a questo fronte si attribuiscono circa il 40% delle azioni armate.
Ciò nonostante, il vero fortino militare ed economico dell'Eln è in Arauca con il Frente Domingo Lain Saenz. I fronti Adonay Ardila Pinilla e José David Suárez ancora mantengono la presenza militare in Casanare e Boyaca, però è la meno registrata negli ultimi 15 anni.
La creazione e l'espansione del Domingo Lain, considerato il fronte più 'ricco' dell'Eln, è stato vitale per questa guerriglia. Tutto iniziò alla fine degli anni 60 con un gruppo di coloni che, spinti dai programmi di Incora e della Caja Agraria, arrivarono nella regione del Sarare. Questi coloni si riunirono nella Asociación Nacional de Usuarios Campesinos (Anuc) e organizzarono i primi blocchi civili, delusi dallo scarso sostegno del governo. Le cose non cambiarono e nella metà degli anni 70 contattarono i membri dell'Eln che allora presidiavano Barrancabermeja e Bucaramanga.

La creazione di questo fronte rafforzò la guerriglia che stava per scomparire, dopo una forte operazione militare a Anorì, Antioquia, nel 1973. Il gruppo, come gli altri fronti, iniziò a sequestrare  allevatori di bestiame e ad espandersi nei paesi in entrambi i lati della frontiera. Però le maggiori entrate arrivarono dopo la costruzione dell'oleodotto Caño Limón–Coveñas, le cui operazioni cominciarono nel 1985, a carico dell'impresa statunitense Occidental Petroleum.
L'Eln è la guerriglia che ha realizzato più attentati contro l'infrastruttura petrolifera e Arauca è stato il dipartimento più colpito, la Magistratura ha registrato più di 180 azioni di questo tipo. “L'Eln andava costruendo la sua identità rivoluzionaria sul territorio, basata sulla denuncia delle politiche di estrazione petrolifera e la sovranità nazionale. (…) Questa posizione di opposizione allo sfruttamento petrolifero andò a integrarsi con una proposta di sviluppo, per cui la rendita generata dagli idrocarburi si sarebbe dovuta reinvestire nel benessere per la popolazione” evidenzia lo studio della FIP.

Questo fronte, attualmente è comandato da Gustavo Aníbal Giraldo Quinchía, alias ‘Pablito’, si finanzia con estorsioni alle imprese petrolifere, con attività di contrabbando (specialmente di benzina e bestiame), con l'incasso di pedaggi a veicoli cargo e con la prestazione di servizi di sicurezza. Questo potere economico gli ha permesso, a differenza delle altre strutture, di avere una sicura indipendenza di fronte alle direttive politiche e militari del Comando Central, massima espressione del comando dell'Eln. Infatti, è stato il gruppo che storicamente ha posto maggior resistenza ai negoziati con il governo.

Sotto il comando di 'Pablito', figlio di una delle famiglie di coloni che arrivò a Sarare, il Frente de Guerra Oriental ha ricevuto duri colpi. Nel 2002 ha resistito all'arrivo dei paramilitari nei propri territori di influenza (‘Los Buitragueños’ in Casanare e  il Bloque Libertadores de Arauca mandato dai fratelli Castaño) e all'aumento dei combattimenti con la Forza militare durante gli 8 anni di governo del ex - presidente Alvaro Uribe, che dichiarò Arauca come zona di riabilitazione e consolidamento dell'ordine pubblico.

Nel 2006, dopo la smobilitazione dei paramilitari, il Frente Domingo Lain combatté apertamente con le Farc, guerra che causò almeno 800 morti e terminò nel 2010, dopo che le guerriglie concordarono una divisione del territorio. Durante questa disputa, l'8 gennaio del 2008, le autorità catturarono 'Pablito' a Bogotà, ma la sua permanenza nel carcere fu corta, poiché evase nell'ottobre del 2009. Il potere del Frente Domingo Lain è stato confermato l'anno scorso, quando l'Eln ha compiuto 50 anni, e durante il V Congresso, 'Pablito' è stato nominato membro del Comando Central. Questo per gli esperti e gli accademici è stato il messaggio che l'Eln arrivava unito ai dialoghi di pace con il governo.