Nuove minacce di morte

La Comunità di Pace di San Josè de Apartadò è nuovamente vittima di gravissime minacce di morte. In particolare due dei suoi leader negli ultimi mesi sono costantemente accompagnati dai gruppi internazionali di scorta civile.
Stiamo vivendo mesi intensi, mesi nei quali più volte siamo stati testimoni della presenza di gruppi neo-paramilitari delle AGC nei villaggi ma non solo.
Come siamo testimoni dell’assenza, in molti casi, da parte delle Istituzioni statali nella stessa zona dove questi gruppi operano.

Per questo motivo un lunedì sera con un volo diretto da Apartadò a Bogotà abbiamo accompagnato Gildardo, membro della Comunità di Pace e del Consiglio Interno della stessa, ad un incontro con un gruppo di parlamentari italiani in visita in Colombia.

Una testimonianza forte, un incontro carico di emozioni. Una verità che si fatica ad ascoltare. Ma è questa la loro unica “arma”, la non cooperazione con l’ingiustizia, con il male ma soprattutto con la menzogna. Dire la verità attacca la coscienza.
Vedere questo piccolo uomo sedersi in un salone istituzionale, con in mano una piccola mappa geografica dei villaggi della zona in cui vive e nei quali si stanno perpetrando innumerevoli violazioni al diritto alla vita, all’integrità e alla dignità dell’essere umano lo innalza e ci schiaccia, perché noi non siamo capaci di fare altrettanto.

Non perdo la speranza in questo momento così difficile che ognuno di noi possa rompere con questo silenzio complice della menzogna e che la verità e la giustizia testimoniata da Gildardo possa penetrare anche nei più duri cuori di pietra. Non c’è più tempo, il rischio per la sua vita e quella degli altri membri di questa comunità è altissimo. Loro sono convinti e disposti ad andare avanti, non li fermerà un furto, una minaccia ma non li fermerà nemmeno la morte.

Chiedono appoggio, chiedono che la comunità internazionale si faccia portavoce della loro realtà perché se è vero che la parola di un contadino non conta nulla, è altrettanto vero che “la vostra di parola viene almeno ascoltata. Sono stato al Congresso, abbiamo reso pubblico un video in cui testimoniamo della presenza di questi gruppi illegali e ad oggi quello che abbiamo raccolto sono state ulteriori minacce di morte”.

Usciamo dall’incontro, camminiamo un po' per poter prendere un taxi e rientrare in hotel.

Chiedo a Gildardo cosa pensa, mi risponde che siamo noi la loro unica speranza.
Non è facile trovare le parole per descrivere tanto coraggio e la forza incredibile nel portare avanti l’esistenza di questa Comunità che ancora una volta si ritrova sotto terribili minacce di morte.

Non abbiamo bisogno di atti eroici, ma di azioni concrete e il coraggio di rompere l’omertà del silenzio e le parole della menzogna.

Ci rifugiamo a mangiare una arepas con queso con una amica.
Il vento soffia forte a Bogotà e sia io che Gildardo soffriamo un po' il freddo della città.
Agosto è il mese degli aquiloni in Colombia.