German Graciano Posso vincitore del Premio FOCSIV 2019

La vittoria della nonviolenza

E’ German Graciano Posso, rappresentante della Comunità di Pace di San Josè de Apartadò, 37 anni, difensore colombiano dei Diritti Umani e della terra, il vincitore della 26° edizione del Premio del Volontariato Internazionale, categoria Volontario dal Sud, promosso da FOCSIV dal titolo “Volontari per lo sviluppo sostenibile: cambiamento climatico e resilienza”.

Promosso dal 1994, in occasione della Giornata Mondiale del Volontariato indetta dalle Nazioni Unite, che ricorre il 5 dicembre, il Premio è il riconoscimento che FOCSIV dedica a quanti si contraddistinguono nell’impegno contro ogni forma di povertà ed esclusione e per l’affermazione della dignità e dei diritti di ogni donna e uomo, dimostrando così impegno costante a favore delle popolazioni del Sud del mondo.

A consegnare il premio Roberto Natale, di Responsabilità sociale RAI: “[…] una biografia straordinaria, impressionante: 13 familiari uccisi e più di 300 persone appartenenti alla Comunità di Pace assassinate da diversi attori armati in 23 anni di resistenza pacifica. […] non sapevo del fatto che c’è chi, in situazioni di una certa difficoltà fa scelte radicali di nonviolenza e ne sopporta la coerenza a prezzo di decine e centinaia di vittime […]”.
Sopportare la coerenza a prezzo di decine e centinaia di vittime.

Un piatto con dipinto l’albero della vita, che richiama a quell’albero della memoria simbolo della Comunità di Pace, viene consegnato nelle mani di German: “[…] sceglie di essere testimonianza pacifista in un contesto trentennale di guerra civile. Si può coscientemente essere coerente con la scelta della nonviolenza e nonostante il pericolo per la propria vita rifiutare la scorta armata per una civile, senza armi. Si può essere artefici di una società migliore. Ci si può trasformare in portatori di valore come la giustizia sociale, la resistenza pacifica, la tutela dei Diritti Umani, principi maturati come conseguenza della propria storia personale costellata di lutti. Per la sua grande fede nella pace come valore da vivere sempre e comunque anche mettendo a rischio la propria vita. Per essersi messo a servizio della sua Comunità dedicandosi alla difesa dei Diritti Umani di ogni suo componente. Per testimoniare ogni giorno il senso del nascere in un luogo chiamato Porvenir (avvenire) e lavorare per la sua terra e la sua gente con la coscienza libera e a mani nude disarmando i cuori e armando la speranza”, sono state le motivazioni che hanno portato ad assegnare il premio a German Graciano.

Fermo nella sua posizione, linguaggio del corpo che riporta alla fermezza e coerenza della sua scelta di vita.
Sguardo fisso in avanti senza nasconde l’emozione, German ringrazia a nome della Comunità di Pace per il riconoscimento.
Un riconoscimento che sottolinea essere alla Comunità di Pace.
Ringrazia le organizzazioni internazionali che sono al loro fianco, come Operazione Colomba, un Corpo Nonviolento di Pace fatto di uomini e donne che rischiano la propria vita per difendere altre vite.
Per chi, come noi, vive al fianco di queste persone vittime di una violenza sistematica, l’importanza che riveste questo riconoscimento è ben chiara: rilevante non è solo la vittoria in sé del Premio, ma anche la visibilità che porterà a German e alla Comunità di Pace di San José de Apartadò.
Una Comunità che ha scelto di dichiararsi neutrale di fronte al conflitto che ancora affligge il Paese.
Una Comunità che ha scelto di lottare per difendere la vita e la terra.
Una Comunità che ha scelto provare a costruire una alternativa per vivere in mezzo alla guerra senza farne parte.
Una Comunità che ha capito che la pace vera non è la firma di un Accordo ma un continuo sforzo giornaliero che richiede, alla base, la lotta per la verità e la giustizia.
Questo riconoscimento tiene accesi i riflettori su questo gruppo di contadini e lancia un messaggio chiaro al mondo: riconosciamo l’assoluto valore della Comunità di Pace di San José de Apartadò, riconosciamo il coraggio e la forza di German Graciano che nonostante i 13 familiari uccisi a causa della guerra, non si arrende e continua a mettere in pratica il sogno che sì, è possibile costruire un mondo migliore.
“Rispetto, la parola più grande che esiste al mondo”, queste le parole di Pietro Bartolo, medico ed europarlamentare, insignito di una menzione speciale durante la cerimonia di premiazione.
Rispetto, ciò che da 23 anni la Comunità di Pace reclama.

Silvia