Il privilegio

Ringrazio per avere occhi che vedono, orecchie che sentono, un cuore aperto che accoglie e soprattutto la possibilità di scegliere.
Questo privilegio che man mano che il mondo si apre davanti a te, riconosci come sempre più profondo, radicato e influente non solo nella quotidianità ma soprattutto nelle traiettorie di vita.
Ma fino a quando è una consapevolezza maturata in se stessi è un conto, nel momento in cui viene esplicitato, detto chiaro e tondo a voce alta, la questione è differente.
Può arrivare il giorno in cui a dirtelo è la leader di un movimento che lotta per lo smantellamento di una mostruosa diga che sconvolge l’ecosistema, le vite di esseri umani e di specie ittiche e la geologia della zona montuosa, tutto per avere acqua ed energia indispensabili per l’estrattivismo di cui gli interessi sono di molti Stati al di fuori di quello proprietario delle risorse.
A questa lotta lei ha scelto di dedicare la vita e questo, nel sistema in cui ci troviamo, significa essere minacciata di morte insieme ai suoi compagni e vivere sotto scorta.

Hanno dedicato la vita ad una battaglia, vite preziose che vengono collocate su una classifica d’importanza definita spietatamente attraverso la violenza e al cui apice, ciò che muove, è l’esasperato desiderio di denaro, potere.
La consapevolezza del privilegio diventa pesante come un macigno nel momento in cui lei lo esplicita a voce alta e forte.
Ci troviamo in un posto in cui “c’è talmente tanta morte che la vita vale molto poco” e che in ogni caso quella di una persona bianca europea vale molto di più e “fino a che questo sarà valido, non ci potrà essere un cambiamento”.
Sentirlo con le proprie orecchie fa venir voglia di sprofondare in questa terra insanguinata.
Quando la verità appare così limpida, davanti a te si materializzano due strade: o scappi continuando a far parte del meccanismo assassino, oppure, respirando a fondo la vergogna della tua posizione, provi a ribaltarlo quel privilegio e ne dai un senso, una ragione d’essere.
Parlare, ne parli a casa, in Europa, dove ad avere il tuo stesso privilegio sono tante persone.
Ne parli fino a quando chi ti ascolta viene a sua volta posto davanti ad una scelta e il cambiamento non sarà più individuale ma collettivo, i risultati saranno tangibili e saremo finalmente riusciti a restituire una parte di quel privilegio che brucia aderente alla nostra pelle.
E.