A quemar el año viejo

In Colombia, così come in altri Paesi dell’America Latina, c’è un rituale allo scoccare della mezzanotte, tra il tramonto del vecchio anno e l’alba del nuovo che sta per arrivare, che vede, nel bruciare un muñeco, il simbolo dell’anno giunto a termine e, attraverso il fuoco, “eliminare” le cose negative successe.
Gli ultimi giorni di dicembre si cercano quindi vecchi pantaloni, magliette o camicie, felpe e in generale vestiti che non si usano più, per abbigliare il muñeco dell’Anno Vecchio imbottendo di segatura, carta o qualsiasi altro materiale che permetta di dare una forma ai panni per poi metterlo seduto su una sedia nell’uscio di casa, nel giardino o nelle vie.
Anche qui nella Comunità di Pace di San Josè de Apartadò, i giorni prima dell’arrivo del nuovo anno, la gente si affretta a ricercare stracci o quant’altro per dare forma all’Anno Vecchio.
Inutile dire che tale rituale, quest’anno, è stato ancora più sentito.

Mentre la giornata scorreva via tra lavori comunitari, i battesimi celebrati da padre Javier Giraldo di alcuni bimbi e bimbe della Comunità (anche qui, come non sentire in questo rito l’immersione totale e quotidiana di queste persone nella resistenza civile, nella dignità, nella verità, nel non arrendersi di fronte alle difficoltà e nel riuscire a vedere luce laddove il resto del mondo, spesso, fatica a uscire dall’oscurità), mentre le fish del gioco del domino venivano mescolate per iniziare una nuova partita sotto l’albero di mandorlo (ottimo riparo dal sole), mentre Brigida cucinava buñuelos nel forno a legna della sua casa, mentre al ristorante comunitario gli uomini preparavano tagliata con cura la carne di maiale per essere poi cucinata, mentre il sole piano piano spariva dietro le montagne della selva colombiana lasciando scie rosa-arancioni in cielo, in fondo, un po' tutti e tutte, stavamo attendendo il rapido arrivo della mezzanotte.
Fin tanto che l’Anno Vecchio veniva portato al centro, l’intera Comunità, ognuno al proprio passo, si accingeva lentamente a riunirsi attorno al muñeco mentre un giovane iniziava a far risuonare, dalle casse poste nel chiosco principale, il conto alla rovescia per dare finalmente inizio alla quema del año viejo!
Tra urla e sorrisi, le alte fiamme si accendevano illuminando i volti di uomini, donne, giovani e bambini che, nel buio della umida mezzanotte nella selva colombiana, salutavano questo anno e celebravano l’arrivo del nuovo.
Sempre insieme, sempre in Comunità.
Noi, volontarie internazionali provenienti da vari Paesi europei, ritirate ad osservare quanto stava avvenendo, ci siamo guardate negli occhi e ci siamo augurate… un Buon 2021!

Non tutto el año viejo, però, è andato bruciato.
Perché, di questo vecchio anno, non tutto doveva essere bruciato.
Almeno per loro.
Almeno per me.

 Buona R-esistenza!

Silvia