Il mango

 Indossavo gli stivali, aveva piovuto forte quel giorno. Ero uscita di casa, non ricordo bene per quale motivo e, stranamente, avevo deciso di indossarli anche se dovevo fare pochi passi. C'era molto fango. Penso che, nel vedermi già così "preparata", le sia uscito spontaneo l'invito: "mi accompagni a raccogliere dei manghi?"
Una richiesta dettata non da ragioni di sicurezza, ma semplicemente dal desiderio di raggiungere quei grandi alberi, di raccogliere alcuni frutti e di mangiarne uno in compagnia: "solita no quiero ir, mi hijo está cansado".
Ed è così che in pochi minuti mi sono ritrovata con Brigida a salire la collina di fronte all’ingresso della Comunità di Pace, terra comunitaria, per raccogliere un po' di manghi caduti al suolo a causa della forte pioggia precipitata poco prima.
"Che alberi meravigliosi, venivamo da due brutte annate, guarda come sono pieni di frutti!".
"Brigida, ma sai che raccontiamo spesso la tua ‘storia’ sui manghi, di quanto è lungo il tempo d'attesa dalla semina prima di vederne i frutti, di cosa sia per te la speranza. E ora mi ritrovo proprio con te a raccogliere questi frutti, simbolo di resistenza, di amore ma soprattutto di perseveranza su questo impervio sentiero di pace”. E gira lentamente lo sguardo indietro, non guarda me, vedo che getta lo sguardo sulle orme degli stivali lasciate per raggiungere questi maestosi alberi di mango. Quanti anni di lotta per te, cara Brigida. Quanto fango sulla tua vita. Quanti manghi raccolti.
"Sì Silvia, hay que seguir sembrando en medio de tanta violencia que está destruyendo la vida humana y la naturaleza...no podemos descansar.
È questo l’“andare” di Operazione Colomba, tra fatiche e lunghe attese, nella speranza di una Pace possibile, raggiungibile solo dalla maturazione della giustizia e della verità, dalla nonviolenza.
Qui in Comunità di Pace, la terra è fertile.

S.