Ultime dalla Colombia

Alessandro dalla Colombia
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Marco dalla Colombia
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 Lunedì 3 novembre: arrivo a Medellin
Martedì 4: arrivo ad Apartadò e San Josesito
Mercoledì 5: giro esplorativo a San José e dintorni
Giovedì 6: Apartadò, incontro con il Vescovo Louis Adriano e riunione con Jesus Emilio
Venerdì 7: accompagnamento Jesus Emilio ad Apartadò e riunione con lui la sera

 SABATO 8: VIAGGIO PER LA ESPERANZA
Esperanza è una piccola comunità della comunità di pace di San José de Apartadò ma è distante da San Josè circa sei ore e mezza di cammino, gran parte del quale nella foresta.
Jesus-Emilio venerdì sera ci chiede di andare a passare qualche giorno lassù perché la gente di là è stata minacciata da un gruppo armato paramilitare. Le minacce sarebbero di compiere un massacro di sei persone (loro avrebbero già deciso quali e stilata anche una lista di persone da uccidere).
Molte persone sono già scappate, se non andiamo noi (nessuna altra organizzazione internazionale è disponibile ad andarci in tempi cosi' brevi) tutte le famiglie della Esperanza scapperanno il giorno seguente in vari luoghi lasciando tutto. La mattina di sabato io e Alessandro partiamo con don Annibal della comunità di San José che ci guida, arriviamo nel tardo pomeriggio.
Veniamo accolti con una speranza incredibile, ci stavano davvero aspettando e ci ringraziano continuamente perché abbiamo risposto subito e adesso siamo li' con loro.

DOMENICA 9: ESPERANZA
La mattina la comunità si riunisce e in una riunione si decide chi resta e chi va. Di nove famiglie rimaste fino ad oggi 3 decidono di partire, 6 di rimanere, tra queste ultime 2 decidono comunque di spostarsi e di andare a vivere e lavorare sempre insieme e con la nostra presenza per motivi di
sicurezza, le altre due decidono di rimanere nelle loro rispettive case a circa un'ora e mezz'ora di cammino dalle 3 case in cui si sono riunite 4 famiglie più noi due.
Altri momenti fortissimi della giornata sono stati quando siamo tornati con la signora Elena ed uno dei suoi piccoli figli, Camilo, alla sua casa ad una ventina di minuti di camino lungo il fiume per prendere del cibo, vestiti e due tacchini da trasferire nel pollaio che è stato ripulito in mattinata per
accoglierla con i suoi due piccoli.
La sera poi la signora Anailda ha chiesto a tutti di riunirsi per una preghiera per ringraziare per la giornata e chiedere protezione per la notte.
Mentre pregava ha chiesto che la gente della comunità potesse “vedere il giorno di domani” e che nel caso si presentassero i paramilitari il Signore desse ad Alessandro e a me le parole che salvassero loro la vita.
La notte la signora Elena con Camilo ed il piccolino è entrata nella piccola camera mia, di Alessandro e di don Annibal chiedendo di dormire li perché nell'ex pollaio la puzza era insostenibile e si è accucciata in angolo con i due bimbi sotto le nostre amache.

LUNEDI' 10: ESPERANZA
Altro accompagnamento in serata della signora Elena alla sua vecchia casa per prendere altre cose della sua famiglia da portare nel piccolissimo e familiare campo profughi. Quella in realtà non era neanche la casa originaria della sua famiglia, ma era un vecchia clinica, abbandonata perche la gente della zona è quasi tutta fuggita, qualche anno fa, infatti, si erano già spostati per paura dei
paramilitari, quindi questa di domenica e la seconda volta in poco tempo 

MARTEDI’ 11: ESPERANZA
Arriva la voce che un contadino conosciuto da tutti e stato ucciso dai paramilitari il pomeriggio precedente nel territorio adiacente a quello della Esperanza.
Non c’e’ altro modo per verificare la voce che risalire un po’ la montagna e raggiungere un campo di riso in cui il cellulare prende il segnale. Accompagniamo tre uomini, ma mentre risaliamo veniamo visti da un gruppo di militari e chiamati. Gli uomini della comunità decidono che e meglio raggiungerli e parlarci. Cosi facciamo, i militari si mostrano gentili, vogliono sapere perche nella zona non c’è più nessuno e chiedono del contadino ucciso il giorno prima.
Si presentano come una brigata di un’altra zona chiamata lì in rinforzo per la situazione molto grave. La gente della comunità spiega loro che e neutra le e che non collabora ne passa informazioni a nessuna persona armata o coinvolta nel conflitto, il comandante militare sembra accettare la loro posizione e dopo una decina di minuti di dialogo li lasciamo.
Si sono accampati nei pressi della vecchia clinica.

MERCOLEDI’ 12: ESPERANZA
Accompagniamo alcuni della comunità a vedere un campo di riso oltre il fiume ad una mezz’oretta abbondante di camino per controllare a che punto di maturazione e’ il riso.
In mattinata una decina di militari sfila vicinissimo alle capanne per un giro di perlustrazione, la gente e’ spaventata, ci viene chiesto di fermarci un giorno in più.
Nel pomeriggio torniamo con due uomini e un gruppo di bambini nei presi della vecchia clinica dove c’e’ una piccola scuola abbandonata, recuperiamo una lavagna, libri e altro materiale per trasferire anche le lezioni nel luogo dove viviamo tutti.
Da molto tempo ormai un signore della comunità, Orlando, si e’ assunto il ruolo di insegnante per i bambini della zona

GIOVEDI’13:  VIAGGIO DA LA ESPERANZA A SAN JOSESITO
Nel dicembre del 2007 la Corte Costituzionale Colombiana riconosce ufficialmente le stragi e le ripetute violazioni dei diritti umani subite dalla Comunidad de Paz de San José de Apartadò.
Alla luce di questa sentenza la stessa Corte obbliga le autorità competenti a svolgere indagini.
Con lo scopo di rendere note le attività della comunità e i numerosi episodi di violenza subiti negli anni, il 19 Novembre 2008 in località Nain la Comunidad de Paz de San José organizza un incontro a cui parteciperanno tra gli altri rappresentanti della Defensoría del Pueblo, l’ente pubblico incaricato di vigilare sulla promozione, l’esercizio e la diffusione dei diritti umani, delle brigate internazionali di pace e dell’operazione colomba.
L’incontro e’ anche l’occasione per conoscere le diverse realtà della Comunidad de Paz attraverso un lungo itinerario
Domenica: La unión
Lunedi’: Esperanza
Martedi’: Mulatos e Resbalosa
Mercoledi’: Nain
Giovedi’: Resbalosa
Venerdi’: San José