Settembre 2013

APPROFONDIMENTO CONTESTO

A partire dalla seconda metà di agosto la Colombia è stata colta da quella che i media nazionali hanno etichettato come 'Rivoluzione della Ruana', il tipico poncho indossato dai contadini colombiani, poiché proprio loro sono i protagonisti di un'ondata di scioperi che sta attraversando l'intero Paese come non accadeva da almeno vent'anni. Questa manifestazione è la conseguenza del disagio, perpetrato nel tempo, di un ampio strato sociale che ha scelto di rivendicare, in forma imponente ma pacifica, i propri diritti difronte al sistema governativo.
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SITUAZIONE ATTUALE - CONDIVISIONE E LAVORO - VOLONTARI

Nella prima parte del mese di settembre i volontari di Operazione Colomba sono stati occupati per lo più in alcuni accompagnamenti nelle veredas della Esperanza, di Mulatos e di Arenas Alta. Lo stato di allerta della Comunità di Pace è rimasto, e resta tuttora, sempre molto alto a causa delle continue notizie e testimonianze di gruppi paramilitari in movimento o accampati a ridosso di diverse zone della Comunità. Per tutto il mese si sono susseguite minacce e censi della popolazione civile, oltre che avvistamenti frequenti di questi gruppi in molte veredas.
Il 31 agosto, in particolare, nella vereda della Hoz (che non fa parte della comunità di Pace, ma appartiene sempre al distretto di San Josè di Apartadò) un ragazzo di 18 anni, Hermano De Hoyos Hernandez, è stato sequestrato da un gruppo di paramilitari e poi obbligato sotto minaccia di morte a unirsi a loro. In seguito a questo episodio tutte le famiglie della Hoz sono fuggite e attualmente due di queste sono ancora ospitate nella vereda della Comunità di Pace di Mulatos, in attesa di capire cosa fare del proprio futuro.
A tal riguardo, però, una iniziativa significativa è stata promossa dalla Comunità di Pace. Il 6 settembre è stata organizzata una delegazione umanitaria composta da 40 persone (uomini, donne e bambini della Comunità e non) che si sono dirette alla Hoz per recuperare i beni personali, e soprattutto alimentari, abbandonati in fretta e furia dalle famiglie sfollate. Quando la delegazione è giunta alla Hoz il gruppo armato si trovava ancora appostato nella vereda e senza tanti preamboli si è auto-identificato come Autodefensas Gaitanistas de Colombia (AGC). Dopo alcuni minuti e la richiesta di ritirarsi dalla vereda per non esporre i civili al rischio di un attacco armato da parte di altri gruppi, i paramilitari hanno acconsentito, si sono allontanati e la delegazione umanitaria ha potuto raccogliere gli oggetti e i viveri delle famiglie. Questo fatto chiaramente, se ancora ce ne fosse bisogno, costituisce una prova indiscutibile, supportata dalla testimonianza di tutti coloro che hanno camminato fino alla Hoz, dell'esistenza e del potere dei paramilitari nell'area, nonostante le Istituzioni colombiane della regione di Antioquia e le forze armate continuino a sostenere che i paramilitari non esistano più in Colombia.
Il resto del tempo è trascorso tra il fare e disfare gli zaini per gli accompagnamenti, le “lavatrici” e la condivisione con le persone della Holandita, in particolare per dare il benvenuto a Silvia che è  tornata in Colombia dopo il suo mese di stacco. Un saluto e un grazie anche ad AleZ che a fine mese è rientrata in Italia.