Dicembre 2017

SITUAZIONE ATTUALE

La chiusura dell’anno 2017 è stata segnata dal terribile attentato alla vita di German Graciano e Roviro Lopez, membri del consiglio della Comunità di Pace. Il 29 dicembre infatti, un gruppo di 5 paramilitari, di cui alcuni armati di pistole e maceti, hanno tentato di assassinare, facendolo passare per un furto, i due membri di Comunità.
Grazie alla tempestiva reazione della gente della Comunità presente in quel momento e sotto gli occhi dei volontari di Operazione Colomba, due dei paramilitari sono stati immobilizzati, mentre gli altri sono riusciti a fuggire. I due paramilitari sono stati poi messi nelle mani del vice Ministro degli Interni dott. Guerrero e al Vescoso di Apartadò, Monsignor Hugo Torres, che li hanno consegnati alla Forza Pubblica.

Dicembre è stato un fiume di sangue in terra colombiana. Hernan Bedoya e Maria Castaño sono solo alcuni nomi di contadini, leader sociali, difensori dei Diritti Umani e ambientali o richiedenti terra, ammazzati nelle ultime settimane.
Hernan era un richiedente di terra nei confronti di grandi imprese di banane, palma e allevamento intensivo di bestiame nella regione del Chocò.
Come riportato dalla Commissione Interecclesiale di Justicia y Paz, “Hernan si era opposto alla implementazione dei progetti agroindustriali finanziati dalla Agencia Nacional de Tierras ed eseguiti da AGROMAR S.A. […] Questi progetti, che vogliono essere imposti nel territorio collettivo Pedeguita y Mancilla, sono stati supportati dalla struttura neo paramilitare delle AGC”. (Link Fonte).

A queste morti si sommano le continue minacce di morte ad alcuni membri della Comunità di Pace, in particolare a German Graciano e Gildardo Tuberquia.
In quest’ultimo mese, come denunciato in un comunicato reso pubblico dalla Comunità di Pace, sono giunte informazioni su un piano per assassinare German Graciano, leader e Difensore dei Diritti Umani, difensore della terra, della vita, della dignità umana.
Anche William Aljure, difensore dei Diritti Umani e leader di CONPAZ (la rete di comunità costruendo pace nei Territori) è stato minacciato di morte da parte di strutture paramilitari le quali avrebbero affermato che “non passerà” l’anno. Sono già 5 i membri della rete di CONPAZ assassinati nel 2017.
Di fronte a tale contesto di sterminio, gravissime sono state le affermazioni del Ministro della Difesa che ritiene gli assassinii dei leader sociali un prodotto di “problemi di colline e di confini”.
Il direttore della Comisiòn Colombiana de Juristas e membro della Comisiòn Nacional de Garantias de Segurida Gustavo Gallon ha fatto presente che al Ministro mancano degli aggiornamenti visto che in altre riunioni realizzate con altre istituzioni come la Fiscalia, si sono riconosciute le ipotesi secondo le quali gli assassinii sono il prodotto del lavoro che realizzano le persone nel territorio come leader e difensori dei Diritti Umani.
Le vittime del Chocò hanno chiesto la rinuncia del Ministro della Difesa dichiarando che le parole di Villegas sono “una presa in giro per coloro che hanno perso la vita in questa lotta”.
Alcuni leader sociali si sono presentati a una conferenza stampa nella capitale per chiedere garanzie e poter ritornare alla loro terra. Si sono presentati portando una maschera bianca che copriva loro il volto per non essere riconosciuti. Sanno che l’unico modo per continuare a denunciare e non finire in una lista nera è quello di nascondere il viso: non c’è chi li possa difendere.
“Fino a quando?” chiedeva con una maschera bianca uno dei 25 leader del Bajo Atrato e Urabà minacciato di morte.
Hanno viaggiato fino a Bogotà.
“Per difendere la possibilità di avere una vita degna stiamo vivendo nella violenza, per favore, abbiamo bisogno di essere ascoltati, fino a quando andremo avanti così?”. Le stesse domande di Hernan Bedoya, alle quali nessuno ha risposto, prima di essere ammazzato.
“Ci stanno uccidendo uno ad uno. Il governo tergiversa sulla situazione dicendo che si tratta di regolamenti di conti, ma che conti abbiamo noi in sospeso con loro?” diceva un’altra maschera bianca.
Anche l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani si è pronunciato a fine mese manifestando profonda preoccupazione per la persistenza di assassinii di Difensori dei Diritti Umani e rifiutando la stigmatizzazione che alcuni funzionari pubblici hanno fatto del loro lavoro.
“Se non si smobilita mentalmente la oligarchia, questo continuerà male. La negligenza ha ucciso più delle FARC e dei paramilitari messi insieme. Abbiamo bisogno di uguaglianza ed equità” ha commentato Luis Enrique Moya Lara, leader sociale che lavora per la riconciliazione.

Note:
1)www.contagioradio.com/onu-preocupada-por-descalificacion-de-gobierno-a-asesinatos-de-defensores-de-ddhh-articulo-50172/
2)www.contagioradio.com/plan-asesinar-a-william-aljure-mapiripan-articulo-50240/
3)www.justiciaypazcolombia.com/asesinado-lider-hernan-bedoya/
4)www.dipazcolombia.org/index.php/prensa/132-hernan-bedoya-otro-lider-asesinado-en-el-bajo-atrato
5)www.contagioradio.com/hasta-cuando-y-cuantos-mas-continuan-la-violencia-contra-lideres-sociales-del-bajo-atrato-y-uraba-articulo-49970/
6)http://cdpsanjose.org/node/119
7)https://colombia2020.elespectador.com/justicia/la-resiliencia-de-lewis-moya-lider-social-del-bajo-atrato.

CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI

Nel mese di dicembre i volontari di Operazione Colomba sono stati impegnati in diversi accompagnamenti. Nella prima metà del mese, in particolare, alcuni membri del consiglio interno della Comunità di Pace hanno chiesto accompagnamento alla vereda de La Esperanza e a Las Nieves per poter svolgere con maggiore tranquillità le loro attività di monitoraggio e cura del bestiame.
Le continue segnalazioni della presenza di gruppi armati delle AGC in molti villaggi, le continue domande di informanti, e uomini ascrivibili a questo gruppo, sui membri della Comunità di Pace e le recenti minacce di morte indirizzate ai suoi leader, in particolare a Gildardo Tuberquia e a German Graciano, come denunciato negli ultimi comunicati della Comunità di Pace, non consentono infatti a queste persone di muoversi in tranquillità per potersi dedicare al lavoro della terra e degli animali per cui l'accompagnamento internazionale si rende sempre più necessario.

Per celebrare il Natale e riunirsi nella consueta Assemblea comunitaria che si tiene a dicembre, quest'anno invece la Comunità ha deciso di ritrovarsi nella nuova Aldea di Pace costruita in un nuovo sito della Union e intitolata a Rigoberto Guzman, leader assassinato durante il massacro della Union avvenuto nel 2000. L'8 luglio di quell'anno, 20 uomini armati e incappucciati, entrarono nel vecchio centro abitato dove un gruppo della Comunità di Pace aveva fatto ritorno da poco, obbligarono la gente a uscire dalle case e cominciarono a chiedere chi erano i leader. Dal momento che la gente rispondeva che tutti erano leader, gli uomini armati selezionarono sei maschi, tra cui Rigoberto Guzman, e li uccisero. Mentre avveniva il massacro testimoni raccontano che un elicottero dell'esercito sorvolava il centro abitato.
Durante i tre giorni trascorsi alla Union, mentre la Comunità di Pace era riunita, i volontari di Operazione Colomba hanno condiviso le giornate giocando con i bambini e aiutando i cuochi e le cuoche di turno nella preparazione dei pasti e dei dolci tipici del periodo natalizio colombiano come la “natilla” e i “buñuelos”. La notte del 24 dicembre, dopo la messa natalizia celebrata da Padre Javier nel nuovo chiosco dell'aldea costruito in tempi record per l'occasione, si è festeggiata la vigilia davanti a un fuoco tra giochi di parole, musica e balli.

A fine mese Monica è tornata nella Comunità di Pace dopo un mese trascorso in Italia.