Marzo 2018

SITUAZIONE ATTUALE

L’11 marzo si sono svolte in Colombia le elezioni legislative (per rinnovare Senato e Camera) che precedono quelle Presidenziali in programma a maggio.
La Forza Alternativa Rivoluzionaria del Comune (FARC), partito politico sorto dopo la smobilitazione dei guerriglieri delle FARC, ha partecipato per la prima volta alle elezioni dopo la firma dell’Accordo finale di Pace con il Governo colombiano.
Alla FARC sono stati assegnati 10 seggi, 5 per ciascuna camera secondo quanto pattuito all’Avana.
L’astensionismo ha superato il 50% tra gli aventi diritto al voto, mentre i brogli elettorali e la compra di voti sono stati denunciati, tra i tanti, anche in vari video pubblici.
I partiti conservatori hanno ottenuto il maggior numero di seggi senza però raggiungere la maggioranza; per quanto riguarda l’altra parte politica, Aida Avella, sopravvissuta al massacro di quasi 5000 dirigenti politici della Unión Patriotica (la Corte Interamericana ha condannato lo Stato colombiano come responsabile di “genocidio”), ha ottenuto l’ingresso alla Camera, mentre Ivan Cepeda, senatore del Polo Democratico e difensore dei Diritti Umani, è stato riconfermato al Senato.

Nello stesso giorno si sono svolte anche le primarie che hanno visto la sfida a distanza tra Ivan Duque (candidato di destra) e l’ex sindaco di Bogotà Gustavo Petro (candidato di sinistra), con il primo in vantaggio di oltre un milione di voti.
I risultati di queste elezioni hanno dimostrato ancora una volta come la Colombia sia fortemente polarizzata e come non abbia ancora recuperato la grande divisione interna dopo la firma degli Accordi di Pace.
Continua drammatica la situazione per i Difensori dei Diritti Umani e i leader sociali nel Paese.
Il 27 marzo la Comisión Interamericana de Derechos Humanos ha manifestato la sua preoccupazione per l’elevato numero di assassinii di queste persone, in aumento dopo la firma degli Accordi di Pace, esortando lo Stato colombiano ad adottare misure di protezione per coloro che difendono i Diritti Umani nel Paese.

CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI

I volontari sono stati impegnati a inizio mese in un accompagnamento a La Esperanza, ad un gruppo della Comunità per la costruzione di una nuova casa.
L’evento che però come ogni anno ha segnato questo mese di marzo è stato il compleanno della Comunità, con tutti i suoi membri impegnata nei vari preparativi alla Holandita e i volontari ad accompagnarli nelle loro attività quotidiane.
Il 23 marzo infatti la Comunità di Pace ha festeggiato 21 anni di resistenza pacifica.
Dopo l’attentato del 29 dicembre contro German Graciano, questi eroici contadini hanno vissuto e vivono mesi di altissima tensione e paura, ma allo stesso tempo la loro scelta di essere comunità ha fatto sì che prevalesse la forza dello stare insieme a lottare per i propri diritti e non la forza della violenza e delle minacce.
Così, verso le 4:00 del mattino, non sono stati i soliti galli a svegliare la Comunità e gli ospiti nazionali e internazionali presenti a San Josecito de la Dignidad, bensì l’inno “Gloria al sentiero della Pace”, scritto per Aníbal Jimenez, membro del consiglio interno, assassinato il 4 aprile del 1999.
Da lì in poi si sono susseguite le voci di alcuni membri della Comunità che prendendo il microfono auguravano un “Feliz Cumpleaños” ad anziani, adulti, giovani e bambini, e alla solidarietà internazionale di chi accompagna sul campo, ma anche a tutti coloro che da lontano appoggiano, sostengono e rafforzano questa lotta per un mondo diverso, per un mondo più umano.
Verso le ore 9:00 è iniziata la programmazione al chiosco principale con l’intera Comunità riunita a cantare il suo inno e ad ascoltare poi la canzone “Lucha de Vida y Paz” scritta da Bladimir Arteaga.
German ha dato il benvenuto, emozionato e felice nel poter ancora una volta salutare e dare il via alla celebrazione.
Padre Javier ha fatto un breve riassunto della storia della Comunità con alcune riflessioni sulle sfide intraprese dalla stessa in questi anni di resistenza e sui tantissimi insegnamenti che questa Comunità ha dato e continua a dare al mondo intero.
Ha poi preso la parola Jorge Molano che ha riportato alla Comunità gli ultimi aggiornamenti per quanto riguarda il processo sul massacro di Mulatos del 2005.
Sono susseguiti altri interventi, tra cui la presentazione del libro “Noviolencia y Resistencia Civil en contexto de conflicto armado. Un vistazo a la resistencia local de la Comunidad de Paz San Josè de Apartadò”, tra i cui autori figura Ruben Darìo Pardo Santamaria, docente alla Università del Quindio, integrante della Rete Italia Colombia Vive! e amico di Operazione Colomba.
Nonostante la tensione, si è svolta anche quest’anno, tra canti con chitarre e guacharaca, la marcia da San Josecito a San Josè per fare memoria sulle origini della Comunità e lanciare un chiaro messaggio alla popolazione intera: la Comunità è viva e continuerà nella lotta per la verità, la giustizia, il diritto alla vita e il diritto alla terra.
Dopo il pranzo comunitario è iniziato il torneo di calcetto femminile che ha riunito tutti i presenti attorno al parco principale per poi proseguire con i giochi culturali tipici del campo colombiano, presentazioni artistiche, musicali e teatrali per concludere con il taglio della torta che ha dato il via ai balli notturni.
Il giovedì e venerdì Santo si è svolta infine la Via Crucis, percorrendo cammini segnati dal dolore e dalle morti violente di tanti contadini colombiani.
A inizio mese è rientrata in Colombia Silvia assieme a Giorgia che si è fermata per 15 giorni in Comunità dopo aver accompagnato la stessa per due anni.
Una grande gioia sia per le colombe che per le persone di San Josecito vederla arrivare per condividere nuovi momenti di ricordi e sorrisi. Grazie Giò!
A fine mese è rientrata in Italia Monica, mentre è giunta in comunità Alessandra.