Maggio 2018

SITUAZIONE ATTUALE

La tragedia annunciata e descritta nel report dello scorso aprile, riguardo al mega progetto della idroelettrica di Ituango tra le regioni di Antioquia e Cordoba, si è trasformata in una corsa contro il tempo per 1500 operai, nel tentativo di terminare un muro alto almeno 410 metri per impedire che le acque del fiume Cauca inondassero ed irrompessero sulla diga ancora in costruzione, spazzandola in pochi minuti. La diga è espressione di un’opera pubblica le cui basi sono state gettate, da quanto emerso in questi anni da investigazioni della Magistratura e non solo, sulla corruzione, sulla probabile mano nera dei gruppi neo paramilitari, su interessi privati di politici, tra cui sembra lo stesso Alvaro Uribe e l’ex governatore di Antioquia, Fajardo, in corsa per la Presidenza; a questi fattori si aggiungono poi l’assoluta negazione di tutti i precedenti studi geologici ed ambientali che indicavano la non fattibilità e pericolosità di tale opera.

Ora tutto ciò è emerso con prepotenza, come hanno fatto le acque del fiume che in queste ultime settimane si sono riversate impetuose sulla diga. Più di 15000 sfollati, vie di comunicazione chiuse, frane e smottamenti che si susseguono, l’uccisione di due leader del Movimento Rios Vivos Antioquia, che da mesi stavano protestando e denunciando ciò che stava avvenendo ad Ituango, non sono bastati perché EPM (Empresas Publicas de Medellin) e le autorità amministrative locali e nazionali, si assumessero le responsabilità di tale disastro e raccontassero la verità di ciò che è accaduto e che segue accadendo.

Non molto diverso, in quanto a poca trasparenza, l’atteso e forse scontato esito delle votazioni per le elezioni Presidenziali dello scorso 27 maggio. Le ombre della frode elettorale, la quasi totale assenza di osservatori elettorali, hanno reso il pronostico non disatteso. Il candidato della destra infatti, Ivan Duque, sostenuto dal partito del Centro Democratico dell’ex presidente Alvaro Uribe, ha raccolto la percentuale maggiore di voti degli elettori, pari al 39,14 per cento, contro il 25,09 per cento raccolti da Gustavo Petro, candidato della sinistra del partito Movimento Progressista.
Nessuno dei candidati ha ottenuto la soglia necessaria per passare al primo turno e quindi il prossimo 17 giugno si terrà il ballottaggio. Immediatamente dopo le elezioni però centinaia di casi di frode sono stati segnalati ed hanno iniziato a girare sui social. Lo stesso Fiscal Nacional, Nestor Humberto Martinez, ha dichiarato che “il Paese rimarrà scandalizzato, quando si verranno a conoscere le dimensioni della corruzione elettorale”, ma che darà tutte le informazioni solo dopo il secondo turno di giugno. Preoccupanti le dichiarazioni dell’ex candidato Liberale, Humberto De la Calle (che fece parte dell’equipe di negoziazione degli Accordi di Pace a Cuba), che ha annunciato che voterà in bianco al secondo turno. La stessa dichiarazione è stata fatta il giorno prima dal candidato del partito Compromiso Ciudadano, Sergio Fajardo, che ha raccolto ben il 23,73 per cento dei voti, per cui il voto in bianco rappresenta non una astensione ma un voto in più per Ivan Duque. Il 31 maggio a Bogotà si è svolta una manifestazione a cui ha partecipato una moltitudine di persone per chiedere a De la Calle e a Fajardo di cambiare la loro decisione di votare in bianco.

CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI

Con il trascorrere delle settimane il consolidamento dei gruppi neo paramilitari si fa sempre più forte e la loro azione di controllo sociale è tale che gran parte della popolazione civile non oppone praticamente nessuna resistenza, fatta eccezione per alcuni leader di organizzazioni sociali locali e la Comunità di Pace. Per tale ragione anche il mese di maggio ha visto impegnati i volontari di Operazione Colomba in accompagnamenti ai leader più esposti della Comunità all’interno dell’insediamento di San Josecito o nelle zone limitrofe. La necessità di monitorare anche i villaggi più lontani è molto forte per la presenza continua di movimenti di gruppi neo paramilitari che nonostante la presenza, in alcuni sporadici casi, dell’esercito, non sembrano subire pressioni o avvertire timori tali da farli detenere dalle loro attività di minaccia, sottomissione e gestione del narcotraffico in tutta l’area dove operano i volontari di Operazione Colomba.
Come sempre, nonostante le difficoltà, la gente della Comunità di Pace sa trovare spazi per l’allegria ed il divertimento ai quali i volontari di Operazione Colomba si associano a tutto tondo con gavettoni, giochi e con il supporto ai più giovani di iniziative come quella della Festa della Mamma, per la quale insieme ai volontari, sono stati cucinati svariati chili di pasta al ragù per tutte le mamme della Comunità e montato un simpatico video di auguri fatto dagli stessi ragazzi e ragazze e bambini delle Comunità di Pace. Non è mancata la tradizionale e sentita sfida a calcetto tra la formazione femminile locale e quella della La Union, sotto una pioggia battente, con la netta vittoria delle padrone di casa. La serata si è conclusa con musica e balli. Momenti di risa ed emozione che fanno sicuramente bene e che hanno dato anche il benvenuto ad un nuovo volontario di Operazione Colomba, Paolo, al quale auguriamo un buon cammino tra questo popolo. Alessandra invece è rientrata in Italia.