Ottobre 2018

SITUAZIONE ATTUALE

Questo mese è stato segnato dalla prima visita ufficiale in Europa del Presidente colombiano Ivàn Duque. Mete toccate tra il 23 e il 25 ottobre: Città del Vaticano, Italia e Bruxelles.
Patricia Lombard, Ambasciatrice dell'UE in Colombia, in un articolo uscito su El Tiempo ha dichiarato: “L'Europa ha gradito la visita di Duque e ha letto in lui un messaggio chiaro dell'interesse del nuovo governo a mantenere una relazione stretta con l'Unione Europea nei prossimi 4 anni. […] L'interesse nella consolidazione di queste relazioni è reciproco […]. Ci sono stati scambi sostanziali che ci permetteranno di costruire una relazione profonda, ricca e stretta in tema di scienza e tecnologia, commercio, energie rinnovabili, multilateralismo, cambiamenti climatici, sicurezza e difesa, sviluppo, finanziamenti della metropolitana a Bogotà, Venezuela, e ovviamente l'appoggio dell'UE alla consolidazione della pace”.

Molte le personalità religiose, politiche e appartenenti al mondo delle imprese incontrate da Duque in questo viaggio che sicuramente, da un lato, ha riscosso ottimismo e opinioni positive da parte di certe Istituzioni e opinione pubblica per alcuni risultati ottenuti e nuove “amicizie commerciali” stabilite, ma dall'altro ha spinto molte Associazioni e gruppi che si occupano di Difesa dei Diritti Umani che lavorano in Colombia, e non solo, attraverso numerose lettere, mail e carte aperte indirizzate alle Istituzioni europee, a ricordare quale è la realtà che si vive nel Paese dalla firma degli Accordi di Pace, e che i buoni propositi e gli interessi commerciali ed economici delle nazioni non possono né far dimenticare né ignorare il rispetto delle vite, dei Diritti Umani e dell'ambiente dei colombiani.
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CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI

Il mese di ottobre, a seguito delle minacce di morte che continuano a giungere ai membri della Comunità di Pace e principalmente ai suoi leader, per i volontari di Operazione Colomba è trascorso principalmente vigilando lo spazio della Holandita e accompagnando le persone della Comunità nei loro spostamenti e lavori quotidiani nei terreni più vicini. Ottobre è mese di raccolta di riso, di mais e soprattutto di cacao, per cui spesso i volontari sono stati impegnati nel monitorare che questa attività lavorativa potesse svolgersi per i membri della Comunità in sicurezza e relativa tranquillità grazie alla presenza internazionale. Il mese si è poi chiuso con una importante visita dell'Ufficio Regionale di Antioquia dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OACNUDH), nella persona di Kevin Turner, alla Comunità di Pace. Turner ha potuto ascoltare direttamente dai suoi protagonisti la storia di lotta e di resistenza della Comunità di Pace e un aggiornamento sulla difficile situazione che si vive attualmente. “Hemos puesto màs de 300 muertos”. “Abbiamo dato più di 300 morti”. Ha raccontato un membro della Comunità di Pace a Kevin Turner. “Raccolto testimonianze, fatto denunce, subito più di 4000 violazioni dei Diritti Umani documentate, ricevuto sentenze a nostro favore dalla Corte Costituzionale colombiana e misure cautelari e provvisionali a nostra protezione della Corte Interamericana per i diritti dell'uomo. E neanche un incriminato in 22 anni. Sono 22 anni che raccontiamo menzogne? Cos'altro dobbiamo fare? Che altre prove dobbiamo portare? La nostra unica protezione, e che ci solleva l'animo, è sapere che non siamo soli, che abbiamo un accompagnamento, ma anche un appoggio, internazionale che ci sostiene”.
Questo mese è rientrato in Italia per il suo meritato mese di stacco Daniele D.F. ed è arrivato in Colombia a supporto del gruppo “un altro” Daniele.

Crowdfunding per sostenere la presenza di O.C. in Colombia

“La Pace, quella vera, si costruisce ogni giorno con le proprie azioni”, questo sostiene la Comunità di Pace di San José de Apartadó, in Colombia.
E così il 31 gennaio 2018, con un atto pubblico, i suoi membri hanno distrutto la pistola con la quale quattro paramilitari, un mese prima, avevano tentato di assassinare German e Roviro, appartenenti al Consiglio della Comunità.
Un'azione concreta di rifiuto della violenza, ma anche il gesto di una umanità diversa che non nutre sentimenti di odio e di vendetta.
Dal 2009 i volontari di Operazione Colomba vivono nella Comunità di Pace di San José de Apartadò, dove svolgono un'attività di scorta civile internazionale nonviolenta.
"Benché la Comunità esista ormai da 21 anni, la persecuzione contro di noi continua uguale. Il giorno in cui non ci sarà più l'accompagnamento internazionale, se la guerra continuerà, sarà molto più facile sterminarci". Jesus Emilio

Per sostenere la Comunità di Pace di San José de Apartadò, sostieni la presenza di Operazione Colomba in Colombia, vai su:
www.gofundme.com/save-peace-community-in-colombia


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Operazione Colomba