Giugno 2019

SITUAZIONE ATTUALE

“La Colombia deve implementare immediatamente l’Accordi di Pace”. Il giorno 4 giugno, esperti del Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU hanno chiesto alle autorità colombiane il compimento delle garanzie per gli smobilitati delle FARC, sancite nell’Accordo di Pace, dopo l’assassinio di un altro ex combattente. Non si arrestano nemmeno in questo mese in Colombia le uccisioni dei leader sociali. Ha destato forte commozione quel bambino di 9 anni che gridava impotente, colpendo a calci le pareti, mentre di fronte a lui si trovava, steso a terra, il corpo della madre. Maria del Pilar Hurtado, 36 anni, è stata assassinata il 21 giugno. Aveva quattro figli e due di loro erano presenti nel momento in cui le pallottole hanno messo fine alla vita della madre. Il crimine, avvenuto a Tierralta, regione di Cordoba, ha suscito molta indignazione in Colombia e nella comunità internazionale. La Commissione di Pace del Congresso è giunta a Tierralta per alcune riunioni incontrando la popolazione intimorita: “La forza pubblica non ha nessun tipo di potere in questi territori di fronte al paramilitare della “quadra” […] denuncia un integrante della Red Nacional de Iniciativas Ciudadanas por la Paz y contra la guerra (REDEPAZ).

Camilo Gonzalez Posso, Presidente dell’Instituto de Estudio para el Desarollo y la Paz (INDEPAZ) analizza il crescente clima di minacce, attentati e assassini quasi giornalieri di richiedenti diritti nelle zone dove dovrebbe essere arrivato lo Stato con l’implementazione degli Accordi di Pace e parla di vari indizi che portano alla conclusione di una rinascita del paramilitarismo. Anche la guerriglia dell’ELN ha ampliato l’area di controllo, disputandosi le zone con altri gruppi armati illegali, tra cui i dissidenti delle FARC. Nel mezzo la popolazione civile, nella morsa di un conflitto del quale non si riesce a vederne la fine. Preoccupa altresì la decisione del Governo colombiano di riprendere le fumigazioni delle piantagioni di coca con glifosato, pesticida pericoloso per la salute umana e per l’ambiente.
Tramite un comunicato pubblico sette Vescovi del sud-ovest del Pacifico colombiano hanno rifiutato questa proposta: “consideriamo che il Governo debba tenere in conto che la presenza di queste coltivazioni è in molti casi conseguenza dell’abbandono in cui sono sprofondati gli abitanti di queste regioni”.

CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI

I volontari di Operazione Colomba questo mese sono stati felici di dare il benvenuto alla delegazione di "Sembrando Semilla de Paz – SEMBRANDO PAZ" (Associazione con la quale Operazione Colomba collabora), venuta in visita alla Comunità di Pace per un intercambio insieme a rappresentanti e leader di alcune comunità del Sucre e del Sud di Bolivar. I volontari hanno assistito e partecipato alle riunioni tra i membri delle Comunità e Sembrando Paz, dove ognuno raccontava la propria storia vissuta nella situazione di conflitto e le difficoltà attuali che continuano a presentarsi nei propri territori, viste le minacce e gli omicidi sistematici dei difensori dei Diritti Umani. C’è stato uno scambio di idee e proposte tra le Comunità su forme, modalità e azioni da portare avanti per raggiungere una pace veritiera. I volontari hanno accompagnato i membri della Comunità e la delegazione in un villaggio della Comunità di Pace, dove le persone hanno condiviso insieme bei momenti mangiando, conversando e lavorando insieme. Le forti piogge del mese di giugno non hanno permesso l'adeguamento del tratto di strada che collega San Josecito ad Apartadó, che continua ad essere dissestato, complicando il trasporto sia di persone che di merci nell'unica via di collegamento alla città. Alle 2:20 del mattino del 27 giugno, l’intera Comunità accompagnata dai volontari di Operazione Colomba, si è riunita nel parco della memoria attorno alla tomba dove è stato sepolto, 7 anni fa, Eduard Lanchero, filosofo, difensori dei Diritti Umani della stessa Comunità. Commoventi le testimonianze di alcune persone che hanno voluto ricordare l’amico, il compagno di tante lotte di resistenza, colui che ha animato le persone, nei peggiori momenti, a perseguire sul cammino della giustizia e della nonviolenza. Eduard è vivo nella memoria collettiva di questo gruppo di contadini, è qui a San Josecito, tra la “sua” gente, cammina assieme a loro. Non sono mancati momenti ricreativi e di festa; quella del papà è stata celebrata da grandi e piccini con gran divertimento; un bingo a premi invece è stato organizzato per trascorrere momenti di svago per giovani e meno giovani. Dai volontari invece, su grande richiesta dei giovani, è stata preparata una pasta al ragù, perfetta per trascorrere una bella serata insieme che si è conclusa con la proiezione di un film. La partenza per l’Italia di Alessandra è stato un momento emozionante per tutti, anche se sanno che dopo il suo stacco tornerà, così com’è tornata Silvia, accolta dalla gioia e dalla felicità di tutti nel rivederla.