Marzo 2020

SITUAZIONE ATTUALE

Mercoledì 4 marzo il relatore speciali per i Diritti Umani dell’ONU ha presentato a Ginevra il documento riguardante i Difensori dei Diritti Umani in Colombia. Secondo Michel Forst la situazione in varie regioni del Paese è critica e constata il rischio che vivono i leader di fronte agli interessi di gruppi criminali, gruppi armati illegali e agli interessi di attori statali e delle imprese, in un contesto nel quale l’alto indice di impunità converte la Colombia nel Paese con maggior numero di persone assassinate in America Latina (link).
E’ invece esplosa la situazione nelle carceri colombiane dove le persone private della libertà hanno intrapreso una protesta per richiedere misure di attenzione e prevenzione al fine di evitare un contagio massivo da coronavirus. Secondo El Espectador, 23 sono state le persone che hanno perso la vita nelle diverse carceri di Bogotà dopo che gli agenti dell’Inpec hanno iniziato a sparare in maniera indiscriminata a partecipanti (e non) alla protesta.

La pandemia del COVID-19 sta colpendo anche la Colombia. Dal 12 marzo il Presidente Ivan Duque ha decretato lo stato di emergenza sanitaria in tutto il Paese, mentre dal giorno 25 marzo fino al 13 aprile l’intero Paese è stato messo in quarantena per cercare di impedire il diffondersi del virus. Preoccupa la situazione del sistema sanitario colombiano, ma anche la presenza di vari gruppi armati illegali che in questa situazione di emergenza a livello nazionale potrebbero essere incentivati a compiere azioni criminali in un contesto di paralisi totale.
Mentre la preoccupazione del mondo è concentrata nella pandemia del coronavirus, l’America Latina è vittima della epidemia di dengue più grave degli ultimi anni. La OPS (Organizzazione Panamerica per la Salute) ha informato che 3.139.335 sono state le persone infette nel 2019 e 1,538 i morti mentre nelle prime 4 settimane del 2020 sono stati notificati 125.514 casi di dengue, 498 classificati come casi gravi e 27 persone hanno perso la vita (link).

CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI

Durante il mese di marzo sono proseguite le attività di accompagnamento protettivo ai membri della Comunità di Pace consentendo loro di spostarsi nelle varie proprietà terriere per i lavori agricoli. I volontari si sono poi impegnati ad appoggiare un altro gruppo internazionale giunto a San Josecito per sviluppare dei laboratori ricreativi di ricostruzione del tessuto sociale con le giovani e i giovani del villaggio. I volontari hanno accolto gli amici di Yaku giunti in visita al progetto di Operazione Colomba e per conoscere direttamente la Comunità di Pace e la sua storia, esempio mondiale di resistenza nonviolenta.
Il mese di marzo è per la Comunità un mese all’insegna dei preparativi in vista della giornata di celebrazione della nascita della stessa avvenuta il 23 marzo del 1997. Le prove di ballo per grandi e piccoli, le prove di canto e la pittura su tela hanno scandito i pomeriggi in questo mese dove la memoria, pilastro portante di questo gruppo di contadini, si fa ancor più viva.
I volontari di Operazione Colomba hanno voluto omaggiare i 23 anni di resistenza nonviolenta al conflitto con un pensiero che riportiamo di seguito:

“Non possiamo pensare ai vostri 23 anni di r-esistenza senza raccontare della prorompente forza vitale che da essa è scaturita.
Con il dolore avete saputo plasmare e donare speranza.
Con la paura avete costruito il coraggio.
Con le lacrime avete bagnato l’aridità dei cuori dei malvagi perché anche lì un giorno possa crescere un fiore.
Con la perseveranza avete sbaragliato i potenti come Davide con Golia avete lanciato la pietra della giustizia contro il gigante dell’impunità.
Dell’oppressione vi siete fatti scudo per non abbassare mai la testa né mettervi in ginocchio se non di fronte a Dio.
Dell’ingiustizia ne avete fatto lotta di diritto per la libertà di tutti.
Della vostra terra fate ogni giorno pane perché ci possa essere vita e pace per il mondo intero”.