Dicembre 2020

SITUAZIONE ATTUALE

Ancora un inizio doloroso quello del mese di dicembre, per l’ennesima uccisione di un difensore ambientale, Javier Francisco Parra nel dipartimento del Meta e di Gildon Solis nel Cauca, leader sociale minacciato da settimane affinché lasciasse il territorio e le sue attività. E poi ancora una vittima nel Pavarandò dove, oltre la presenza delle AGC, la guerriglia dell’ELN ha annunciato di voler riprendersi il territorio. Una terra, quella colombiana, che pare distante dal vedere la pace come base concreta su cui costruire il futuro.
Padre Giacinto Franzoi, per 30 anni missionario della Consolata nel Caquetà, commenta al Sir che dopo gli Accordi di Pace tra il governo colombiano e la guerriglia delle FARC, “gli sforzi fatti negli oltre 4 anni di dialoghi sembrano ora scritti sulla sabbia...”. Il curato afferma che, nonostante molte persone abbiano creduto e lavorato per la pace e per il cambiamento, purtroppo quello che “ha prevalso è il vento della vendetta, l’azione di forze occulte politiche ed economiche, l’incapacità di perdonare e riconciliarsi per un progetto comune”. Sono ancora tante le persone che aspettano giustizia.
Questa visione è condivisa anche da Padre Francisco de Roux, Presidente della Commissione della Verità, il quale sostiene che esistano vari interessi politici ad impedire che l’Accordo prosperi e si implementi.
A metà dicembre l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Michelle Bachelet, ha condannato, attraverso un documento rivolto al governo colombiano, l’incremento della violenza esercitata da parte dei gruppi armati non statali e di gruppi criminali contro contadini, indigeni e afrodiscendenti, chiedendo un aumento della protezione della popolazione civile.

Secondo i dati dell’ONU, nel 2020 sono avvenuti in Colombia 66 massacri in cui hanno perso la vita 255 persone. A questi si sommano altri 120 Difensori dei Diritti Umani assassinati per mano dei gruppi illegali.
Inoltre, la pandemia non ha fatto altro che peggiorare la situazione, favorendo il controllo su centinaia di villaggi, tra le regioni di Antioquia e Cordoba, da parte di gruppi armati illegali che impongono il coprifuoco dalla 6 del mattino alle 18 e restrizioni alla mobilità degli abitanti in loco.
I gruppi armati richiedono un carnet alla popolazione o un permesso tramite il quale decidono chi può entrare o uscire dal territorio da loro controllato. La gente è minacciata e ha paura di assumersi incarichi all’interno della giunta comunale. In particolare, nel 2020 Antioquia ha registrato 14 massacri e 27 leader assassinati.
Per fortuna, accanto a tanta violenza, ci sono numerosi esempi di persone che davvero credono e sono disposte a dare la vita per la pace. Tra esse troviamo Leyner Palacios, membro della Commissione della Verità, che quest’anno ha ricevuto il Premio Nazionale per la Difesa dei Diritti Umani, come riconoscimento alla sua dedizione a servire gli interessi delle comunità e alla costruzione della democrazia. Questo Premio, promosso da Diakonia e dalla Chiesa svedese, è stato assegnato nel 2018 anche a German Graciano, rappresentante legale della Comunità di Pace. 

CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI

I volontari di Operazione Colomba hanno accompagnato la Comunità di Pace durante gli ultimi giorni di dicembre, in attesa dello scoccare della mezzanotte che sanciva il tramonto di quest’anno e l’alba del 2021. Come da tradizione, nei giorni precedenti è stato creato un pupazzo, l’Anno Vecchio, composto da vecchi vestiti (maglietta o camicia e pantaloni) riempiti di vari materiali perché vi prendesse forma. Il pupazzo è poi stato bruciato alla mezzanotte come saluto alle cose negative successe durante il vecchio anno.
Il 31 dicembre si sono svolti i battesimi di alcuni bambini e bambine della Comunità che, come ricordato dal padre gesuita Javier Giraldo, rappresentano i semi di Pace in un Paese ancora marcato dalla violenza del conflitto.
Durante l’ultimo dell’anno, la Comunità - come sempre ben organizzata - ha preparato la cena fatta di riso, yuca e carne di maiale, mentre il giorno prima era stata cucinata la natilla, dolce tipico di queste festività. Non sono mancati i buñuelos, palline fritte di farina e formaggio, anche questi tipica specialità culinaria colombiana.