Aprile 2021

SITUAZIONE ATTUALE

Non si ferma l’onda di violenza in Colombia che vede tra le sue vittime ancora molti/e leader sociali, reclamanti terra, difensori e difensore dell’ambiente e dei Diritti Umani ed ex combattenti. Lo stesso Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha affermato, di fronte al Consiglio di Sicurezza commentando il report della missione di verifica della ONU in Colombia, che urge frenare la violenza contro tutte queste persone il cui numero aumenta laddove la presenza dello Stato manca: venticinque i Municipi che registrano il numero maggiore di violenze, tra cui Antioquia dove opera Operazione Colomba.
L’omicidio di Albeiro Hoyos, leader sociale e fondatore dell’Associazione di contadini nel nord di Antioquia e integrante della Marcha Patriotica, si aggiunge a questa triste lista insieme a Fernando Lozada ucciso in Cauca il giorno di Pasqua, data in cui l’arcivescovo di Popayan, Omar Albero Sanchez, aveva inviato la gente ad un’azione simbolica chiedendo che venissero esposti dai balconi e dalle finestre dei drappi bianchi e che tutta la gente si vestisse di bianco per protestare contro la violenza in un Paese dilaniato dalla contesa dei diversi gruppi armati per il narcotraffico e le estrazioni minerarie.

Anche Papa Francesco si è unito in un corale appello di solidarietà e vicinanza alle popolazioni, in particolare del sud-occidente e del pacifico colombiano, come anche tutti i vescovi in Colombia e Venezuela che hanno espresso le loro forti preoccupazioni per il divampare del conflitto nel confine tra lo Stato colombiano e quello venezuelano tra Arauca e Apure dove ci sono stati scontri tra la dissidenza delle FARC e l’esercito di Maduro.
Dissidenza che sta colpendo anche molto duramente nel Cauca, scontrandosi con l’esercito e lasciando come sempre tra le vittime innocenti contadini, tanto che la Defensoria del Pueblo ha organizzato una Commissione Umanitaria sul posto per monitorare la grave situazione.
Non solo omicidi, estorsioni e minacce, reclutamento di minori, ma un aumento impressionante di sfollati come riporta il Sistema di Monitoraggio dell’Unità di Investigazione e Accusa (UIA) e cioè l’organo di indagine della JEP (Giurisdizione Speciale per la Jep) che ha dichiarato nel suo quarto rapporto che dalla firma dell’Accordo di Pace nel 2016 ad oggi questo crimine è quello che ha avuto il maggior incremento tanto che questo anno ci sono state già 3119 persone e 1311 famiglie costrette ad abbandonare i loro territori soprattutto in Antioquia, nel Nord di Santander e Chocò soprattutto fra indigeni ed afrodiscendenti.
Ancor più scalpore e dolore ha lasciato l’assassinato della leader indigena del Cuaca, Sandra Liliana Peña, cinquantaduesima vittima dall’inizio dell’anno, uccisa da un gruppo neo paramilitare per essersi opposta all’aumento delle coltivazioni di coca nel suo territorio. Omicidio condannato da movimenti sociali, organizzazioni internazionali e dalla stessa rappresentante per l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite in Colombia, Juliette Rivero e da Mery Lawlor relatrice speciale per i Diritti Umani dell’ONU a Ginevra. La JEP, la Commissione della Verità e l’unità di ricerca delle persone scomparse hanno richiesto fortemente alla Defensoria del Pueblo di presentare un documento di analisi e di raccomandazioni alle entità competenti riguardo agli attacchi continui contro leader ed ex combattenti e di indicare proposte e soluzioni per frenare tanta violenza.
Alla fine del mese sono inoltre state organizzate molte marce di protesta della società civile a causa della proposta di riforma tributaria del governo che rappresenterebbe, se attuata, un aumento della vita. Purtroppo, la repressione della forza pubblica è stata molto violenta e nella città di Cali ha causato la morte di almeno 14 persone. (aggiornamento al 30 aprile).

CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI

Il mese di aprile è stato molto intenso per le numerose attività lavorative della Comunità di Pace soprattutto per la raccolta del mais e degli avogados di cui questo mese è il più fruttifero. E’ continuata anche la produzione di miele di canna da zucchero cucinato tra i fuochi del grande forno fatto di terra, che ha coinvolto grandi e piccini nell’attività di raccolta, spremitura e cottura.
I vari impegni agricoli hanno portato quindi i volontari di Operazione Colomba ad accompagnare la Comunità di Pace in vari villaggi per monitorare anche la situazione di violazione dei Diritti Umani in un’area, come quella del municipio di San José di Apartadò, dove rimane ancora forte la presenza dei gruppi armati illegali che attraverso estorsioni, minacce e reclutamenti anche di minori, come denunciato dalla Comunità di Pace, minano pesantemente la ricostruzione del tessuto sociale in forma pacifica e democratica.
La Via Crucis pasquale, guidata dal sacerdote gesuita Javier Giraldo, ha fatto ancora una volta memoria di questa lunga storia di sofferenza della Comunità di Pace e non solo, ricordando nelle varie stazioni la morte di alcuni fondatori della Comunità quali Ramiro Correa e Fernando Aguirre, uccisi dalle FARC nel 1997, le due minori Elisenia Vargas (figlia di Brigida Gonzales) di 16 anni e Mildrey Daiana David Tuberquia di soli 3 anni, uccise dall’esercito rispettivamente nel 2005 e 2003 ed i più recenti omicidi, avvenuti per mano dei gruppi neo paramilitari delle AGC, di Wever Andres Arias Garzon di 19 anni e Deimer Usuga Holguin uccisi nel 2019. Commoventi le parole della mamma di Wever al momento del commento della stazione dedicata a suo figlio “l’ultimo giorno che abbiamo parlato io, lui e mia figlia J., ci siamo detti - ci uccideranno, non sappiamo chi sarà il primo, però non faremo un passo indietro, non staremo mai al fianco di nessun attore armato, se dovremmo morire, moriremo -”.
Oltre ai vari accompagnamenti non sono mancati, come sempre, i momenti giocosi dei bambini/e con i volontari tra disegni, pallone e l’immancabile domino.
Auguri per il “nonno “della Comunità di Pace, Joaquin che ha compiuto questo aprile, 86 anni, quasi tutti passati nella lotta e nella resistenza per un mondo più giusto.