Luglio 2021

Situazione attuale

Il 12 luglio la Mision SOS Colombia, composta da 41 delegati internazionali tra i quali il Segretario Generale del Vaticano, ha consegnato un documento preliminare nel quale vengono riportate le violazioni dei Diritti Umani, avvenute durante lo sciopero nazionale, e viene sollecitata la necessità di fornire garanzie a tutela della protesta, dei manifestanti, della stampa, delle missioni mediche e dei Diritti Umani. La Mision ha visitato 11 regioni del Paese tra il 3 e il 12 luglio.
Non cessa, inoltre, la violenza nel Paese contro leader ed ex-combattenti.
Nel suo ultimo report, l’organizzazione colombiana Indepaz avverte che, in questi primi 7 mesi del 2021, sono stati uccisi 103 leader sociali e 31 ex-combattenti delle FARC-EP. La ONG Indepaz riferisce di 60 massacri da inizio anno. Da mercoledì 21 luglio la popolazione contadina del municipio di Ituango, città ubicata nel nord-ovest della Colombia, ha iniziato l’esodo verso la città: più di 1000 famiglie sono sfollate dai villaggi, generando l’ennesima migrazione forzata a causa della disputa per il controllo territoriale tra gruppi paramilitari e gruppi dissidenti delle ex-FARC-EP, come si legge nel comunicato dell’organizzazione colombiana Movimiento Rio Vivos. Quello di Ituango è il maggior sfollamento forzato degli ultimi anni, ma le famiglie contadine, che abitano nella zona rurale del nord di Antioquia, sanno da tempo cosa significa fuggire a causa del conflitto armato.

“Ci sono stati altri sfollamenti recentemente però non di questa portata”, commenta a France 24 Isabel Cristina Zuleta, ambientalista e membro dell’organizzazione Movimiento Rio Vivos. Molte famiglie stanno dormendo per terra, senza un materasso né coperte, e non ci sono alimenti sufficienti per sfamare tutti. Varie organizzazioni per i Diritti Umani denunciano la mancanza di garanzie per fare rientro ai propri villaggi: “Che si ripeta lo sfollamento, è segno di una mancanza di volontà da parte del governo nazionale e della regione nell’offrire tutte le garanzie per il diritto alla terra e alla vita di queste comunità […] Circa il 60-70% del territorio è aperto a concessioni minerarie ed energetiche. Ci sono potenti settori economici che hanno degli interessi affinché queste terre vengano abbandonate dalle comunità per poter sfruttare il territorio [...]” commenta sempre a France 24 Yesid Zapata membro della Corporacion Juridica Libertad.

Per approfondi
menti:
https://twitter.com/GarantiasPSG/status/1420571998992965635
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Condivisione, Lavoro e novità sui Volontari

Nel mese di luglio i volontari di Operazione Colomba hanno svolto numerosi accompagnamenti a diversi membri della Comunità di Pace, impegnati in questa stagione nella preparazione dei terreni per la semina di mais e riso.
Anche quest’anno la fatica sotto il sole è stata ripagata con ottimi raccolti e con la speranza che questi nuovi semi portino presto altri frutti. Anche gli alberi di cacao si vedono già pieni di cabosse colorate. Purtroppo, poter svolgere queste attività agricole con la dovuta serenità rimane sempre molto difficile a causa dell’assidua presenza di gruppi armati illegali che dominano e controllano grandi aree del Paese, tra i quali anche i villaggi intorno a San Josè di Apartadò, come segnalato dalla stessa Comunità nella
Constancia dello scorso 17 luglio.
Un momento molto sentito e importante si è svolto l’8 luglio nel villaggio della Union dove si è commemorato l’anniversario del massacro di 6 membri della Comunità, uccisi da un gruppo di paramilitari nel 2000. Per la Comunità di Pace, fare memoria è sempre stato un pilastro importante per la costruzione del cammino di pace che vogliono perseguire. L’atto, molto commovente, ha messo l’accento sulla necessità di non ricercare la vendetta, ma piuttosto la giustizia e la conversione a una vita nonviolenta.