Ottobre 2021

Situazione attuale

Anche questo mese non si placa lo sconcerto di fronte a numerosi omicidi selettivi di leader sociali in tutto il Paese. Tra gli ultimi, quelli della leader indigena Misak, Nazaria Clambás, nel Cauca, che ha fatto seguito a quello di un noto giovane appartenente al movimento contadino popolare del comune di Las Vega sempre nel Cauca, Luigi Alfonso Narvaez, impegnato come difensore del territorio e dell’ambiente.
Come evidenziato nel report La paz confinada, situacion de defensores y defensoras de Derechos Humanos en Antioquia 2020 redatto dal Nodo Antioquia di Coordinamento Colombia Europa Stati Uniti, i gruppi armati illegali mantengono il controllo e lo esercitano in almeno 112 Municipi dei 125 esistenti nella regione di Antioquia, zona in cui sono presenti anche i volontari di Operazione Colomba. Ancora più drammatico il report di Indepaz (Isitituto di Studio per lo Sviluppo e la Pace) che descrive lo scenario di un Paese dove le attività dei gruppi armati illegali - quali le AGC, l’ELN e la dissidenza delle FARC - si articolano soprattutto nelle regioni di Antioquia, Nord del Santander, Chocò, Cauca, Meta e Nariño. Questi gruppi si suddividono a loro volta in una miriade di sottogruppi che agiscono nelle diverse località compiendo crimini legati al narcotraffico, omicidi selettivi e scontri a fuoco, causando la fuga di migliaia di civili. Secondo i dati delle Nazioni Unite per la Coordinazione degli Affari Umanitari, dall’inizio di quest’anno gli sfollamenti sarebbero aumentati del 195% rispetto al 2020.

In quasi l’80% dei 300 municipi colpiti da queste azioni violente, è stata identificata la presenza delle AGC (Clan del Golfo) il cui capo, ricercato in tutto il Paese, è stato catturato lo scorso 23 ottobre in una località rurale nei pressi di Necoclì, a pochi chilometri da Apartadò. La cattura di Dairo Antonio Usuga, alias Otoniel, è stata accolta, a livello internazionale, con l’importanza dovuta, visto il suo ruolo all’interno del narcotraffico mondiale.  “Nonostante sia un colpo forte per le AGC, la strategia di questa organizzazione continua ad espandersi e a rafforzarsi e si teme che ci possano essere possibili rappresaglie”, commenta a Caracol Radio Yesid Zapata, portavoce della ONG Proceso Social.
In questo panorama in cui il conflitto continua a imperversare, la Comunità di Pace ha potuto portare le proprie osservazioni e testimonianze a Bogotà di fronte alle Nazioni Unite, all’Unione Europea e a diverse Ambasciate perché non si smetta di fare luce sulla verità raccontata dalle vittime di ieri e di oggi. Da ricordare due eventi importanti in questo mese: l’apertura al pubblico di alcune sale del Museo Nazionale di Bogotà con l’esposizione di un quadro di María Brigida Gonzáles, memoria storica della Comunità di Pace, e la consegna del Decimo Premio Nazionale per i Diritti Umani promosso da Diakonia e Chiesa Svedese. Il Premio è stato attribuito per il 2021 a: Luz Marina Becerra dell’Associazione afro-colombiani e sfollati come difensore dell’anno per i Diritti Umani (riconoscimento vinto nel 2018 dal rappresentante legale della Comunità di Pace German Graciano Posso); Silvano Caicedo Giron, rappresentante del “Consiglio Comunitario Maggiore del fiume Anchicayà” come processo collettivo ed esperienza dell’anno; Aida Quilcuè, indigena Nasa del Cauca, per la categoria “tutta una vita”. Nella precedente edizione, il premio di quest’ultima categoria era stato vinto da Ricardo Esquivia, rappresentante legale di Sembrandopaz, mentre per la categoria “ONG o collettivi o ONG accompagnanti” il premio è stato assegnato quest’anno alla ONG “Defender la Libertad”.

Condivisione, Lavoro e novità sui Volontari

Durante il mese di ottobre, i volontari di Operazione Colomba sono stati impegnati in alcuni accompagnamenti ai contadini della Comunità di Pace, soprattutto durante i lavori comunitari in diversi villaggi della zona. Il lavoro comunitario è una strategia fondamentale per la Comunità in quanto permette ai suoi membri di essere indipendenti nell’approvvigionamento di cibo e di garantire anche la mensa scolastica interna alla loro realtà.
La situazione nella zona continua a essere molto difficile rispetto alle condizioni di insicurezza, a causa della costante presenza dei gruppi neo-paramilitari e delle loro minacce alla popolazione civile. Come denunciato attraverso il comunicato pubblicato dalla Comunità nel mese di ottobre, la popolazione civile è costretta a sottostare alle regole imposte dai gruppi armati illegali che, in caso contrario, agiscono con estrema violenza.
Come sempre, nonostante l’impegnativo lavoro nei campi e tutte le attività svolte a livello nazionale e internazionale per dare voce alla situazione in loco, all’interno della quotidianità dei membri della Comunità non mancano momenti di divertimento e di gioco come la festa “dell’amico segreto” che ha visto bimbi e bimbe impegnati in giochi, filastrocche e indovinelli.
Le attività lavorative, come ad esempio la lavorazione della canna da zucchero per ottenere il tipico dolcificante naturale chiamato “miel de caña”, si trasformano in momenti di allegria e condivisione dove tutti, dai bambini sino alle persone più anziane, collaborano per trasformare il prodotto delle loro mani in pane quotidiano.